L’industria turistica messicana a rischio crisi per colpa del marketing

Il mercato turistico del Messico sarebbe in crisi per l'assenza di adeguate politiche di marketing e promozionali e per colpa della scarsa sicurezza che si respira nel Paese. È quanto ha dichiarato Pablo Azcárraga, presidente del National tourism business council (Cnet).

Parlando a una tavola sul tema turismo a Città del Messico, Azcárraga ha avvertito che la decisione del governo di sciogliere il Consiglio per la promozione turistica (Cptm) e gli alti livelli di criminalità causeranno una frenata del Pil turistico dal 3% all'1,6%.

“Nel primo trimestre del 2019, gli hotel hanno subito un calo degli utili del 15% perché hanno dovuto abbassare le tariffe per mantenere i livelli di occupazione”, ha sottolineato Azcárraga. Nella città di Cancún, secondo i dati del Segretariato del turismo federale, il tasso di occupazione registrato a gennaio era del 70,7%, il più basso dal 2012. Mentre Città del Messico ha registrato un tasso del 54,2%, il più basso dal 2013.

Scarseggiano anche gli arrivi dagli Stati Uniti, principale mercato dell’incoming messicano.
“Rispetto allo scorso anno è aumentato il numero di americani che viaggia fuori dal proprio Paese e destinazioni quali Giamaica, Repubblica dominicana e Porto Rico, ovvero i mercati concorrenti hanno invece riportato una crescita del turismo dal 16% al 20% quando in Messico si è al contrario registrata una flessione”.

Se la situazione persiste, secondo Azcárraga il Messico rischia di perdere miliardi di pesos in termini di entrate e posti di lavoro nel settore dell’industria del turismo. “Il settore delle imprese del Paese è preoccupato, ma c'è ancora tempo per prendere decisioni che ci consentiranno di capovolgere quello che oggi possiamo definire come una vera e propria una crisi”.

 

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