Il trittico Egitto, Turchia e Albania

Egitto, Turchia, Albania: sembrano queste le mete su cui gli operatori stanno scommettendo per quest’estate. La prima è tornata prepotentemente alla ribalta. Il settore turistico egiziano è quello a più rapida crescita nel Nord Africa e a dirlo è un report del Wttc: ha toccato, infatti, il 16,5%, il quadruplo del tasso medio internazionale (3,9%). Persino il presidente e ceo dell’organizzazione Gloria Guevara ha rimarcato la rapida ripresa turistica del Paese e ha sottolineato l'importanza del comparto per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Secondo il report pubblicato dal Wttc, gli sforzi del governo egiziano per migliorare la sicurezza hanno contribuito ad aumentare il turismo del 16,5%, il dato migliore dal 2010, aggiungendo che tale impegno ha aiutato ad attrarre i turisti e importanti società verso destinazioni turistiche famose come Sharm el-Sheikh. C’è, però, chi evidenzia come il mercato si sia fatto affollato: “Sono scesi in campo un po’ tutti – commenta il direttore commerciale di Domina Travel Ramon Parisi –, ma Domina non ha mai abbandonato la destinazione”. Anzi, l’operatore ha aumentato l’offerta charter su Sharm rispetto al 2018, con partenze da 9 aeroporti: “Voliamo con la compagnia AlMasria – afferma Parisi – per il Coral Bay”. Prodotto di punta dell’operatore, il Domina Coral Bay, offre nove strutture alberghiere per una disponibilità di 1.300 camere. “Alcuni invece stanno proponendo strutture che erano chiuse da tre anni”. Alla rinascita di Sharm ha contribuito soprattutto un’area del nostro Paese: “La meta è stata spinta dal Sud Italia, il Nord sta tornando”, evidenzia il manager. Ad ogni modo un concetto è chiaro: “Sarà l’estate di Sharm – dichiara il manager -, in virtù dell’appetibilità dei costi rispetto ad altre destinazioni”. Tra le mete competitor paiono esserci Turchia ed Albania: nessuna paura? “L’Albania è una destinazione nuova – risponde Parisi -, ma dal punto di vista dell’organizzazione non è la stessa cosa della Turchia, che ha volumi maggiori. Penso che il turismo in Albania sia molto giovane e cheap”.
La domanda per la Turchia sembra essere tornata: sono stati oltre 3,2 milioni i turisti stranieri nei primi due mesi di quest'anno. Secondo i dati del ministero della Cultura e del Turismo si tratta di un aumento del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Istanbul ha attirato quasi il 59% di tutti i visitatori, 984.689, nel periodo gennaio-febbraio. La provincia nord-occidentale di Edirne, che confina sia con la Bulgaria che con la Grecia, ha accolto il numero più elevato di stranieri collocandosi al secondo posto, oltre 203.498, nello stesso periodo. Segue  Antalya, con oltre 135.000 visitatori stranieri. I dati segnalano inoltre che i visitatori a febbraio hanno registrato un aumento del 9,38% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, attestandosi a quota 1,6 milioni.
A testimoniare la ripresa della destinazione è anche la dmc Intra Tours, fornitore per il Paese di diversi operatori italiani: “Fino al 2015 si movimentavano 50mila persone all’anno, di cui 20mila sulla costa, 20mila con tour e 10mila a Istanbul – spiega Birhan Bilen, general manager -, nel 2016-17 si è scesi a zero, per poi risalire nel 2018 a 6mila. Nel 2019 a metà marzo abbiamo già venduto prodotto per 10mila pax e prevediamo per fine anno di arrivare a quota 30mila”.  Intra Tours è fornitore tra gli altri del t.o. Goodays, secondo il quale “la Turchia è tornata ma il mercato italiano non lo sa”, dice il direttore tecnico Michele Viola. Addirittura “ci siamo preparati ma non ci aspettavamo questo boom. Siamo riusciti a chiudere il volo da Bari da 190 posti su Istanbul per il 10-17 agosto a febbraio. Secondo le stime supereremo i 2mila passeggeri, una cifra che va bene come ritorno per il Paese”. Il t.o. ha “impegni seri sul volato sia da Napoli che da Bari su Bodrum", non solo mare ma anche tour, in partenza proprio da quest’ultima meta. Bene anche i riscontri dall’Albania: “Cresce ogni anno del 50%. I prezzi sono ancora bassi ed è alla portata di tutti”.  La destinazione trova nel comparto una delle basi: il turismo e i settori relativi rappresentano più di un quarto – 26,2% – del Pil albanese, una percentuale molto alta che batte la quota di mete come la Grecia, l'Italia e la Turchia, secondo i dati del Wttc. Non a caso una delle ultime mosse del Paese è stata la sospensione temporanea – durante la stagione turistica, tra il primo aprile e il 31 ottobre – dell'obbligo dei visti di ingresso per i cittadini di Russia, Arabia Saudita, Bielorussia, Qatar, Oman, Tailandia e Bahrein. I cinesi godono di questa policy già dallo scorso primo marzo. Gli addetti ai lavori ritengono, ad ogni modo, che esista un enorme potenziale per ampliare l’offerta turistica al di là dei tradizionali pacchetti vacanze. "Le grandi cifre riguardano il mare, soprattutto turisti provenienti dall'Europa dell'Est, Kosovo e Macedonia, che la scelgono per le sue spiagge", dice Alma Gerxhani di Manderina, società di pr e marketing con sede a Tirana che ha creato il portale Visit Tirana. "Ci sono sempre stati gruppi di viaggiatori occidentali interessati alla cultura, che visitano i siti Unesco dell’Albania, ma si tratta di numeri più piccoli".
Per il mercato italiano rimane, comunque,  una destinazione ancora nuova. Proprio l’Albania è tra le mete più vendute in casa Navitalia.com, piattaforma di prenotazione traghetti dedicata alle agenzie. Albatravel-Whl si orienta, invece, sulla Turchia: “Stiamo valutando un pacchetto tour più soggiorno mare in caicco con voli Pegasus”, afferma Luca Riminucci, direttore vendite.         

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