Più acquisizioni, possibili fusioni e invesimenti in nuovi segmenti di mercato. Sembrano essere questi i prossimi movimenti strategici di Booking Holdings per contrastare un calo delle performance, registrato nell'ultimo trimestre dell'anno. I ricavi, infatti, sono diminuiti del 3% anno su anno, attestandosi a 2,8 miliardi di dollari, pari a oltre due miliardi e 400mila euro. E nel secondo trimestre, potrebbero salire solo del 5-7%. Ben lontani da quella crescita media annua del gruppo del 16% registrata tra il 2014 e lo scorso anno.
Non è chiaro verso quali mercati o aziende il gruppo stia puntando, ma dalle parole del Ceo Glenn Fogel, l'obiettivo è di migliorare ulteriormente l'esperienza di scelta e di prenotazione dei viaggi attraverso set di servizi vendibili attraverso politiche di up e cross selling durante tutta la durata del viaggio.
Già di recente, Booking Holdings ha acquisito Venga, piattaforma per la gestione di ristoranti e altre attività commerciali con l'intenzione evidente di offrirla agli oltre 51mila ristoranti iscritti elencano sul servizio di prenotazione OpenTable. Ma anche tour e attrazioni potrebbero essere i prossimi segmenti sui quali investire maggiormente.
I vertici della compagnia non hanno fornito una spiegazione riguardo il rallentamento della crescita. Gli analisti hanno però osservato che la società ha riferito che le tariffe giornaliere medie applicate dagli hotel per le prenotazioni nel trimestre in questione erano in calo del 2%, anno su anno. Un calo probabilmente dovuto alla crescente espasione di Booking holdings nei mercati emergenti, dove si verificano guerre dei prezzi e tassi giornalieri medi più bassi.
Un occhio sempre attento verso l'extralberghiero
Le sistemazioni alternative alla tradizionale camera d'albergo diventeranno sempre più redditizie e sempre più numerse sul mercato. Ecco perchè Booking Holdings ha ribadito che punterà anche su questo redditizio segmento, ponendosi sempre più in concorrenza con Airbnb.