Poche agenzie iscritte al Rui

L’arrivo dell’Idd ha cambiato il ruolo degli agenti di viaggi, che dovranno essere intesi come intermediari a titolo accessorio ed essere iscritti al Registro Unico Intermediari (Rui) da parte di una compagnia assicurativa o di un broker se vogliono poter vendere polizze superiori ai 200 euro. Ad oggi quante adv si sono iscritte al Rui e quante preferiscono rimanere entro i limiti di esenzione? Sembra non sia facile avere i dati ufficiali, “in quanto dal sito dell’Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) non è ancora possibile estrapolare i soli intermediari a titolo accessorio – spiega Michele Cossa, amministratore delegato Borghini e Cossa S.r.l. – Insurance Broker -. In base ai rumors di mercato non credo si arrivi al centinaio di iscritti”. Come si sa “l’iscrizione nella sezione E del Rui – fa presente Christian Garrone, responsabile dell’intermediazione assicurativa I4T – impone relazione diretta con un dominus intermediario, corso di formazione iniziale di 60 ore, corsi di aggiornamento annuale di 15 ore e utilizzo di un conto corrente separato per la gestione delle assicurazioni”. Come si vede l’impegno non è poco per l’adv che dovesse decidere di intraprendere questa strada ed è lei che deve valutare se ne valga la pena o meno. Per lo più il peso delle polizze con premio superiore a 200 euro per passeggero non è molto alto in agenzia. Gli addetti ai lavori parlano di “un 5-7% del numero totale delle polizze”, ma c’è anche chi rileva che “sono inferiori al 5% del portafoglio assicurativo dell’adv”. Certo tutto dipende dal suo modello di business, la situazione cambia nel caso di “adv specializzate in prodotti costosi, come viaggi di nozze, giri del mondo e vacanze di lusso”, vien fatto presente. Specializzazione che le porta a superare il limite non di rado.
Dal fronte assicurativo i dati sulle adv iscritte al Rui sono molto esigui. “Al momento tra le adv che collaborano con noi, quelle che hanno richiesto di iscriversi alla sezione E accessoria del Rui si contano sul palmo di una mano”, conferma Europ Assistance Italia. In linea Nobis Filo diretto Assicurazioni la cui strategia è stata “proporre alle adv con importanti volumi di polizze emesse l’iscrizione al Rui. Stiamo parlando di un numero molto esiguo, meno di una decina. Le altre circa 2000 adv che lavorano con Nobis, continuano a operare nei limiti dell’esenzione o con l’appoggio del call center della compagnia”. Ad entrare ancora di più nel dettaglio di ciò che compete all’adv è Ami Assistance, che si sofferma sui costi di iscrizione al Rui, “circa 200 euro”, ma anche sulla necessità “di trovare un delegato assicurativo e di assicurargli 60 ore di formazione il primo anno e 30 gli anni successivi, con altri esborsi a carico dell’adv. Ci sono numerosi vincoli che possono essere sostenuti e hanno un senso forse solo per le adv con un maggior fatturato in termini di polizze, e soprattutto che gestiscono viaggi di una certa entità per cui il valore di una polizza può facilmente superare i limiti imposti dall’Idd”.
Ad orientarsi verso l’iscrizione sono “le adv che si rivolgono al segmento high level, poiché si trovano frequentemente ad emettere polizze di premio superiore ai 200 euro – osserva Ergo Assicurazione Viaggi -, ma è una nicchia di mercato, in valore assoluto il numero di polizze coinvolto dal blocco Idd è minimo e la maggior parte non ha in programma di iscriversi”.

Nodi
da sciogliere

Ci sono ancora dei nodi da sciogliere sul tema Idd, ma secondo Garrone più che i contenuti riguardano “le responsabilità in capo agli organizzatori di pacchetti turistici”. Concretamente la domanda che tutte le adv si pongono è: “Quali polizze posso continuare oggi a vendere senza correre rischi e (possibilmente) mantenendo la redditività?”, fa presente Cossa. Quali aspetti non sono ancora chiari alle adv? In generale “i contenuti dell’Idd sono chiari – asserisce Garrone -. Gli agenti percepiscono sempre di più le assicurazioni come alleato per mettersi al riparo dagli oneri imposti dalla normativa agli organizzatori dei pacchetti turistici”. Secondo Cossa, invece, sono “parecchi i punti ancora non chiari a partire dal concetto di distribuzione assicurativa per arrivare a come gestire il tema della valutazione della coerenza/adeguatezza dell’offerta assicurativa, quali obblighi e responsabilità gravino sull’adv  che decide di iscriversi al Rui, quali rischi si corrono, quali costi, come si debba interpretare veramente il limite dei 200 euro di premio”. Anche per Ami Assistance “ci sono diversi aspetti poco chiari, dati anche dalla confusione generata dai vari player che stanno identificando soluzioni a volte borderline con la normativa per cercare di permettere alle adv di non limitare il proprio giro d’affari e quindi evitare loro la rinuncia all’emissione di alcune polizze”. Secondo Nobis Filo Diretto Assicurazioni a non essere chiari sono “i meccanismi di calcolo dell’esenzione”. A detta di Ergo Assicurazione Viaggi “alcune adv non hanno ancora recepito che l’Idd prescrive l’obbligo di consegnare il set informativo al cliente prima dell’emissione della polizza”.             

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