E’ un lusso allargato quello che l’operatore di Torino Carréblu vuole diffondere attraverso i suoi cataloghi, la sua programmazione e che si traduce anche negli incontri con il trade come momenti da ricordare. “Per noi è un concetto associato al tempo a nostra disposizione, è un diritto alla felicità – spiega Cristina Bava, development manager dell’operatore -. Sin dalla copertina abbiamo cercato di trasmettere un atteggiamento contemplativo, da viaggiatore intelligente”.
Due le categorie di viaggiatori ai quali Carréblu è pronto a dare le sue risposte: “Uno è leggero, ama stare in compagnia, farsi dei selfie, mangiare bene e divertirsi, l’altro vuole andare in profondità e mettere radici nei posti dove va. Ad entrambi diamo le soluzioni ideali”.
Per far questo bisogna conoscere bene i clienti. Da qui l’idea dei “cassetti dei desideri”, che esplorano tutte le sfumature del lusso.
“Un target dove si buttano in tanti – precisa Bava – ma per noi rappresenta il tempo che si dedica a se stessi e a chi si vuole bene”. Così viene tradotto in tantissime modalità: classico, solo wow, con tocco coloniale, nothing more nothing less, con tocco italiano, minimal chic o all inclusive di classe e tante altre ancora.
“La programmazione, con voli di linea – continua la manager – prevede anche un filone “easy & cosy” con una selezione di boutique hotel e abbiamo anche previsto una scelta di strutture per persone a ridotta mobilità”.
I partner alberghieri rappresentano il top di gamma, da Belmond a One & Only, Amanoi, Atmosphere, Como Hotels e tanti altri. Per le crociere la collaborazione consolidata è con la società francese Ponant, specializzata in crociere in Artico, Antartide e ai Caraibi (vedi news a parte).
Sul trend delle prenotazioni per l'anno in corso, Bava commenta: “Stiamo registrando numeri positivi fin da gennaio, a parte il rallentamento di aprile a causa dei ponti. Al primo posto in termini di vendita, l’Oceano Indiano, seguito da Indonesia, Australia, Nuova Zelanda”. La quota pratica media si aggira attorno ai 4-5mila euro e la vendita dei pacchetti passa soltanto dal canale agenziale al quale viene riconosciuta una commissione variabile dall'11 al 14%. l.d.
In foto una sala lettura della Scuola Holden di Torino per la narrazione e lo storytelling