Alpitour prepara il pacchetto dinamico

Crescere sì, ma in modo graduale. Aggredire il mercato con investimenti, che poi bisogna però far fruttare. È la filosofia di Alpitour secondo Pier Ezhaya, chief operating officer, che – nella conferenza stampa a margine della convention di Geo al Voi Tanka resort in Sardegna – ha illustrato le linee guida da seguire per giocare la partita della competizione.

“Nel 2018 l’operazione Eden è stata fondamentale per il nostro sviluppo, non solo nel panorama italiano ma soprattutto per competere sui mercati esteri, in primis quello europeo. Un investimento importante così come lo sono stati gli accordi di esclusiva stipulati con Viva a Santo Domingo e il più recente con Beachcomber per Mauritius. Ora è necessario lavorare perché tutte queste operazioni abbiano un ritorno, partendo dalla distribuzione che si trasforma, che evolve ma all’interno di un network, che lavora sulla qualità. Purtroppo l’Italia è ancora un Paese tribale, che non sa fare squadra. Se invece riusciremo a credere nella produzione e nella distribuzione e gestire il cliente come nostro e non come mio allora le possibilità di vincere la competizione a livello internazionale aumenteranno”.

La distribuzione cambia e si trasforma, acquistando sempre più dinamicità e flessibilità. “Per questo, stiamo mettendo a punto il nostro pacchetto dinamico, oggi ancora in fase di test, che andrà a smobilitare il pacchetto turistico rigido. La parte software sarà disponibile da qui a un anno e mezzo circa con una logica b2b e b2c per offrire servizi esclusivi. Sos, acronimo di Sum of services, si basa appunto sulla somma di servizi, ovvero sui viaggi. Così, un’agenzia potrà scegliere i servizi che vuole e intercettare i bisogni di ogni singolo cliente”. 

Lo sviluppo del pacchetto turistico evolverà con maggior controllo dei fattori produttivi, “perché se la competizione sul mercato si giocasse solo sulla vendita di generici servizi, allora il comparto del tour operating sarebbe destinato a prendersi le briciole delle grandi piattaforme online. Per essere i numeri uno bisogna personalizzare il prodotto, averne anche uno solo, verticale e messo in filiera. La parola chiave deve essere specializzazione e vendita di prodotti controllati”. Leve che passano obbligatoriamente dal concetto di identità, ma con offerta esclusiva. Nel portfolio del gruppo Alpitour ci sono (al momento) dodici marchi e secondo Ezhaya è necessario che ognuno abbia offerte diverse, “per sviluppare quel valore aggiunto di esclusività”. s.p.

 

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