"Trasformazione digitale è la parola d'ordine perché molto di ciò che facciamo nel settore è ancora manuale, che ci piaccia o no”. A parlare è Dirk Tietz, chief digital & transformation officer di Der durante la roundtable moderata da Peter O'Connor, senior market analyst Europe di Phocuswright. Ian Di Tullio, senior vice president guest di Accor, è ancora più pragmatico sull'argomento: "Alla fine, lottiamo tutti per l'attenzione del cliente e, per farlo, dobbiamo capire che il viaggio non riguarda solo gli alberghi, ma l’intero ecosistema". "Dovremmo chiederci: la nostra strategia è giusta? – si chiede Dara Brady, digital director di Ryanair -. In un'azienda molto operativa, dobbiamo monitorare i costi e i vantaggi della tecnologia".
Via la frizione
La tavola rotonda Experience This! moderata da Lax Poojary, fondatrice di Touring Bird mette in luce l’elemento frictionless nel viaggio: "Eliminare la frizione per il viaggiatore finale – spiega Ram Papatla, vp gobal experiences di Booking.com – è ciò che ci motiva" . "La cosa sorprendente del nostro settore è che possiamo collaborare con tutti i partecipanti all'ecosistema dei viaggi, siano essi Google, Tui o chiunque altro", continua Javier Arévalo, managing director Beyond The Bed di Hotelbeds. Per Alessandro Petazzi, ceo di Musement "se la cannibalizzazione deve accadere, allora è meglio che accada da una società del gruppo, non al di fuori …".
David Armstrong, ceo di HolidayPirates è più noto come il ceo che non ha mai speso 1 € su Google Ads. Nato come blog di viaggio, gli piace riferirsi alla sua azienda come piattaforma di sourcing di viaggi. "Stiamo lavorando per l'iper-personalizzazione: se non offri solo un'offerta di viaggio casuale, gli utenti si interessano, acquistano o condividono. In questo momento abbiamo più fan su Facebook di Expedia, ed è tutto merito della pertinenza delle nostre offerte".