In occasione di InBuyer moda e turismo, la tre giorni di Milano dedicata a incontri b2b tra imprese lombarde e buyer cinesi, la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha snocciolato quelli che sono i numeri dei flussi turistici cinesi nella città meneghina e in Lombardia.
Secondo gli ultimi dati del 2018, i cinesi sono infatti al primo posto nel turismo milanese, quasi 400mila, con un +2% in un anno. Nel frattempo il turismo milanese continua la sua corsa con un totale di 7,7 milioni di arrivi (+2,2%) e15,7 milioni di presenze (+1,6%), con una permanenza di circa due giorni, sempre nel 2018. Gli stranieri superano gli italiani con 4,4 milioni di arrivi e 9 milioni di presenze, quindi con circa due giorni di permanenza in città, rispetto a 3,2 milioni di arrivi e 6,4 milioni di presenze per gli italiani. Nell’ultimo anno gli stranieri restano stabili per presenze e gli italiani crescono del 7% per arrivi e del 4% per presenze. Trainano la crescita bed and breakfast e affitti, +37% gli arrivi e +20% le presenze, ospitando in un anno 458mila stranieri con oltre un milione di presenze (+30%) e 274mila italiani (+44%) con oltre un milione di presenze (+10%).
"Regione Lombardia – commenta Lara Magoni, assessore regionale al turismo, marketing territoriale e moda – è sempre più attrattiva a livello internazionale. Dal cibo al vino, dai prodotti artigianali sino alla tecnologia e all'innovazione, il mondo certifica il giusto riconoscimento all'eccellenza delle nostre produzioni e alla creatività dei nostri maestri artigiani. Con questa delegazione che ha visitato Milano e la Lombardia per tre giorni, incontriamo gli operatori cinesi, sempre più interessati a scoprire i nostri territori".
“Il turismo cinese – ha specificato Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – è sempre più importante per Milano e la Lombardia, ma spesso i gruppi organizzati seguono un proprio percorso senza affidarsi alle guide turistiche professioniste e quindi perdendo l'opportunità di conoscere e scoprire davvero la città con la sua storia e la sua identità, con un conseguente impoverimento dell’esperienza di visita e anche con un minore indotto possibile per la città, che potrebbe invece beneficiare fortemente di una conoscenza diretta del territorio mediata dalle guide turistiche professioniste. Ecco perché puntiamo su queste iniziative, capaci di mettere insieme le istituzioni, per una maggiore apertura, anche grazie a strumenti più mirati e adeguati ai visitatori”.