Alitalia, dubbi dei commissari sulla proroga

Nubi all'orizzonte per Alitalia. La proroga di "almeno otto settimane" chiesta da Ferrovie dello Stato (e Atlantia) per la presentazione di un’offerta vincolante solleva i dubbi, anche legali, dei commissari del vettore in amministrazione straordinaria da 899 giorni. Enrico Laghi, Daniele Discepolo e Stefano Paleari, scrive Il Corriere della Sera, "avrebbero espresso molte riserve sull’ennesima proroga chiesta dal capo-cordata Ferrovie per mettere a punto un consorzio che preveda anche l’ingresso di un 'partner industriale' come l’americana Delta Air Lines (che da tempo resta ferma sul 10% di equity, cioè 100 milioni di euro) o la tedesca Lufthansa (che ufficialmente propone la partnership commerciale)".

A quanto si apprende, prosegue il quotidiano, "si sarebbe creato qualche malumore al vertice del ministero dello Sviluppo guidato da Stefano Patuanelli che ieri era atteso a Roma (da Trieste) per trovare una sintesi con il capo di gabinetto Vito Cozzoli e con i commissari che lo attendono oggi per un confronto. Il vertice potrebbe coinvolgere pure il Tesoro chiamato all’erogazione di un altro prestito da almeno 250 milioni con il rischio di una bocciatura della Ue e un’annessa procedura di infrazione a carico dell’Italia già sotto indagine per i 900 milioni. I commissari potrebbero prendersi 48 ore per capire che proroga concedere ai potenziali soci della cordata". Il quotidiano cita tre fonti, secondo le quali "non è stato gradito il tono della lettera con cui Fs (e Atlantia) ha chiesto altro tempo — è la settima proroga — per trovare un accordo con Delta o in subordine con Lufthansa. In particolare su un paio di passaggi che non vincolerebbero legalmente Fs e Atlantia alla costituzione del consorzio".

Il rischio ventilato da un'altra fonte è "di vedere la newco 'non prima di marzo 2020', periodo che fornirebbe più certezze sul destino delle concessioni autostradali. Sempre che le trattative non prendano un’altra strada, verso Francoforte". Lufthansa attraverso un portavoce ha tuttavia ribadito al Corriere la proposta di collaborazione commerciale e nega un interesse a investire su Alitalia. L’a.d .Carsten Spohr non vuole ripetere l’esperienza 'traumatica' dell’acquisizione di Air Berlin. E però in queste settimane sta cercando di capire dove investire: sul suo tavolo ci sono i dossier Condor, Norwegian Air, Sas, Adria Airways".

Nel frattempo nel Dl fiscale spunta un nuovo prestito ponte: ne parla Il Sole 24 Ore, spiegando che "tra le pieghe dell'ultima bozza del decreto fiscale licenziata 'salvo intese' dal Cdm, figura un nuovo finanziamento a titolo oneroso per l'ex compagnia di bandiera e le altre società del gruppo in amministrazione straordinaria. Al momento, la cifra indicata sarebbe di 350 milioni per sei mesi: il tempo necessario per far sì che la nuova Alitalia – sempre che l'offerta vincolante arrivi nel giro di qualche settimana – diventi operativa una volta esauriti tutti i passaggi autorizzativi necessari".

La situazione d'incertezza tiene in allerta i sindacati. "Il Governo deve assumere la regia dell'operazione per finalizzarla positivamente", afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, "alla luce delle comunicazioni di Fs e Atlantia  non sembrano affatto sciolti i nodi per la definizione del consorzio e il rinvio è ormai altamente probabile e pare necessaria una nuova iniezione di capitali. Per tutte queste ragioni che creano incertezza e preoccupazione tra i lavoratori che, ogni giorno continuano a garantire l'ottima operatività della compagnia, serve una regia istituzionale per il buon esito del salvataggio di Alitalia". 

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