Un grande contenitore di spessore internazionale e un’opportunità di promozione, uno scrigno, un momento di dialogo interculturale: sono alcune delle definizioni date della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, apertasi ieri a Paestum per la sua 22ma edizione.
“Abbiamo la capacità di mettere in campo iniziative uniche, per esempio ben 12 eventi che possono camminare da soli”, ha detto il fondatore e direttore della Borsa Ugo Picarelli. “Non si tratta solo di una Borsa, ma di uno scrigno – ha affermato Francesco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum -. Abbiamo il dovere di portare avanti la valorizzazione dei beni culturali e archeologici, che rappresentano una leva per lo sviluppo e il progresso dei nostri territori”.
“Ora è il momento di rinforzare questo contenitore – ha commentato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum – di svilupparlo ancora di più. L’archeologia non è il vaso bello o la statua che vediamo nel museo, è il percorso che porta a questo risultato. Noi abbiamo il dovere di raccontare tutta la filiera, non solo il risultato, con un modello di archeologia che sia pubblica e circolare”.
Sugli sviluppi della manifestazione ha richiamato l’attenzione anche Michele Strianese, presidente della Provincia di Salerno: “E’ una Borsa che continua a crescere, che ci permette di creare opportunità intorno al patrimonio archeologico della nostra Provincia che va valorizzato e promosso”.
Sul binomio turismo e cultura si è soffermato Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: “Sono i pilastri del nostro territorio e la Borsa è diventata un momento di confronto. Provincia, enti e sindaci hanno fatto un lavoro importante e anche tanti imprenditori che si sono fatti riconoscere anche all’estero. Tutto questo è un patrimonio su cui dobbiamo continuare a investire. La Borsa deve continuare a crescere”.
“L’Unesco considera questa riunione come un’opportunità unica di dialogo. L’organizzazione presenta tra i suoi temi la cultura come elemento di sviluppo sostenibile e l’archeologia è un motore”, ha sottolineato Mounir Bouchenaki, consigliere speciale del direttore generale Unesco. “Qui si sta facendo il sistema Italia, l’Unwto è vicino alla Borsa – ha detto Alessandra Priante, direttore regione Europa Unwto -. Cultura e turismo sono tra i punti principali dell’organizzazione per gli anni a venire. Il 2020 sarà l’anno del turismo rurale e con questo termine intendiamo tutto ciò che è al di là dei principali attrattori. Auspico che l’anno prossimo la manifestazione sia ancora più internazionale con l’Unwto accanto”.
A evidenziare la forza dal punto di vista culturale della Campania e il fatto di rappresentare il riferimento per l’archeologia è stato Corrado Matera, assessore sviluppo e promozione del turismo della Regione: “Abbiamo investito tanto in questi anni nel turismo culturale e abbiamo messo in campo tutta una serie di azioni per diversificare l’offerta turistica”.