“Mai, negli ultimi cinque anni, si era registrata una stagione così complessa da decifrare, anche perché le condizioni che stanno emergendo in questa fase previsionale indicano un range di variazioni percentuali – sia in termini di fatturati che di presenze – assai ampio”. A dirlo l’Osservatorio italiano del turismo montano di Jfc. “E’ vero che le prospettive segnano un leggero miglioramento rispetto alla precedente stagione invernale con, in alcuni ambiti territoriali, anche incrementi di oltre 6 punti percentuali – segnala il rapporto -, ma tale interpretazione si scontra con una situazione di generalizzata indecisione nell’acquisto del ‘prodotto montagna’, sia in Italia come pure all’estero”.
L’elemento che più preoccupa è legato ad un cambiamento sociale che l’Italia sta vivendo, “che consiste nella dissolvenza della classe media borghese, la quale – da sempre – rappresenta il target primario della vacanza invernale in montagna”. Il rischio che corrono molte località montane italiane è quello “di doversi perder ‘nel mezzo’ e di non riuscire ad adeguarsi – segnala l’analisi -, offrendo una proposta più cheap e con meno servizi. Questa scelta porterebbe inesorabilmente ad una drastica riduzione dei fatturati, unitamente ad una perdita di valore percepito per l’intera destinazione”. Il vero pericolo che Skipass Panorama Turismo segnala è proprio questo: “La discesa verso il basso di alcune destinazioni che non sono state in grado – e non lo sono ora – di organizzare la propria offerta specializzandosi e differenziandosi sul mercato”.
Partiamo dalla vacanza breve: nel prossimo inverno chi prediligerà il breve week end – al massimo due notti: venerdì e sabato – dovrà essere disposto a spendere molto: l’incremento medio del prezzo per notte in camera matrimoniale, con servizio di colazione per il fine settimana, rispetto al prezzo della medesima camera acquistata per la settimana bianca, è pari al +62%.
La stagione non si presenta certamente entusiasmante, afferma Skipass Panorama Turismo: “Segnerà dati di un appena percepibile miglioramento rispetto alla passata stagione, con un leggero incremento di presenze pari al +1,8% ed una sostanziale stabilità per quanto riguarda i fatturati (+0,6%)”.
Ma quali sono i propositi degli sciatori italiani? Intendono trascorrere 22,5 giornate in montagna nell’imminente stagione invernale. Rispetto allo scorso anno (quando le giornate erano 25,2), trattasi di oltre 2 giornate e mezzo in meno. Di queste giornate, gli stessi sciatori intendono dedicarne – come attività primaria – 19,8 alla pratica della disciplina preferita, con una riduzione di 3 giornate e mezzo rispetto allo scorso inverno (quando erano 23,3). Infine, nell’imminente stagione invernale gli sciatori dedicheranno ogni giorno a tale disciplina in media ben 5 ore e 50 minuti, in aumento rispetto allo scorso anno, quando tale tempo era pari a 5 ore e 20 minuti – mezz’ora in più ogni giorno.
Per la stagione invernale 2019/2020 le previsioni e gli indicatori di Skipass Panorama Turismo permettono di identificare in maniera chiara il fatturato del sistema nazionale della montagna bianca, nonché i dati relativi ad arrivi e presenze degli ospiti – italiani e stranieri – nel loro complesso: sarà di 4 miliardi 664 milioni di euro il fatturato del sistema ospitale nella sua complessità di strutture ricettive alberghiere ed extraalberghiere (alberghi, villaggi, B&B, residence, baite, agriturismi, case vacanza, alloggi in affitto, etc.), +1,1%. Ammonterà a 4 miliardi 582 milioni di euro il fatturato dei servizi quali noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass ed impianti di risalita vari, etc., vale a dire i servizi collegati alla pratica delle discipline sportive sulla neve, +0,2%. Si attesta a 1 miliardo 224 milioni di euro l’ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento, +0,2%. Il fatturato complessivo del sistema toccherà quota 10 miliardi 471 milioni di euro (62 milioni di euro di fatturato in più rispetto al 2018/2019), comprensivi anche dei costi di viaggio per raggiungere le destinazioni di montagna, con un incremento totale di soli 0,6 punti percentuali. Un dato, questo, decisamente “debole”: sulla base della rilevazione effettuata, però, il range potenziale di variazione transita da un minimo di -2,2% ad un massimo di +4,3%. “Valori, questi, condizionati da una serie di variabili attualmente non riscontrabili (ad esempio le condizioni meteo, ma non solo)”, commenta Skipass Panorama Turismo. Per quanto riguarda gli arrivi, si prevede un incremento pari al +1,1%, mentre con riferimento alle presenze gli indicatori segnano un +1,8% (italiani a -1,3% e stranieri a +3,1%). Interessante l’analisi sul booking: per la prima volta si segnala un rallentamento della quota delle prenotazioni on line che giungeranno attraverso l’intermediazione commerciale delle Olta ed altri portali on line che diminuirà – a livello nazionale – di circa quattro punti percentuali, assestandosi alla quota del 26,1% nel corso della prossima stagione invernale. Rispetto alla passata stagione invernale, è pari al 7,1% la quota degli operatori del settore ricettivo della montagna bianca italiana che ha ridotto la propria presenza su tali sistemi, mentre la maggior parte degli operatori stessi ha mantenuto gli stessi allotment/disponibilità sulle Olta: il 67,1%. Facendo specifico riferimento a quelle che giungono dal sistema dei tour operator/agenzie di viaggio e dei consorzi, risulta che la quota di prenotazioni che giungerà – a livello nazionale – da questa formula di intermediazione aumenterà nel corso della prossima stagione invernale. Pertanto, le prenotazioni da questo sistema si fisseranno al 30,5%; in questo caso, rispetto alla passata stagione invernale, è pari all’8,2% la quota degli operatori del settore ricettivo che ha concesso maggiori allotment ad adv, consorzi e t.o, mentre la quota di coloro che hanno mantenuto gli stessi allotment si assesta al 71,2%.