Quattro navi, tanti itinerari e Ocean Cay: i Caraibi di Msc
“Quest’inverno abbiamo quattro navi nell’area caraibica con partenze da Miami, scalo sul quale stiamo investendo strutturalmente, e con itinerari molto diversificati. E poi c’è l’isola privata alle Bahamas, Ocean Cay Marine Reserve, appena inaugurata e che sarà tappa di tutte le nostre navi: pensiamo che il numero di italiani nell’area a bordo di Msc sia destinato a crescere in maniera molto importante”. È questo il punto di vista di Leonardo Massa, country manager Italia di Msc Crociere, sulla regione a sud dell’home port della Florida. Un’area, quella dei Caraibi, che secondo il dirigente non soffre la concorrenza di un fly&cruise sul medio raggio sempre più importante: “Il nostro è un prodotto estremamente segmentato, quindi ne abbiamo per i clienti che vogliono fare il corto raggio – ovvero il Mediterraneo – e per quelli che, sul medio raggio, scelgono il Nord Europa in estate o gli Emirati in inverno. E poi c’è il target di clientela che sceglie il long haul, che è completamente differente: non vedo sovrapposizioni né cannibalizzazioni, sono semplicemente clientele diverse, anche per tipologia e durata della vacanza”. Proprio sul target caraibico, Massa spiega che “oltre a quello dei viaggi di nozze, nei periodi delle feste e delle vacanze ‘canoniche’ riscontriamo una presenza importante di famiglie, mentre nel resto dell’anno prevalgono coppie e gruppi di amici, che uniscono quasi sempre la crociera Msc con un viaggio negli Stati Uniti”. Quanto al “peso” dell’area sul totale del prodotto Msc, il manager osserva che “il nostro core business resta certamente il Mediterraneo, che vale il 70%. Il restante 30% è diviso in maniera più o meno equa tra il medio raggio e il lungo raggio di Miami, Antille, Giappone, Sud Africa e Sud America”.
Giamaica, non solo mare e natura
Focus sul turismo wellness, per la Giamaica. Ferma restando l’accoppiata tra natura e mare cristallino che da sempre ne fa la fortuna, il Paese ha infatti deciso di investire 66 milioni di dollari nel prossimo triennio per la creazione di nuovo prodotto sul segmento health. Quanto all’incoming 2019, “in un momento in cui l’area caraibica sta affrontando una parziale crisi – ci racconta Elisa Eterno, rappresentante ente Turismo Giamaica in Italia – Jamaica Tourist Board si ritiene soddisfatta delle performance: gli italiani che hanno scelto l’isola per le proprie vacanze restano pressoché invariati rispetto al 2018. Un’importante testimonianza di come la Giamaica continui ad attrarre turisti anche in un momento storico non favorevole”. Quanto ai mercati di riferimento, “sono, nell’ordine: Stati Uniti, Canada, Uk, per poi passare all’Europa continentale – dove l’Italia si posiziona sul secondo gradino più alto, dopo la Germania”, rimarca Eterno, che spiega come per il 2020 gli obiettivi siano di “continuare a lavorare sulla reputazione dell’isola, attirando sempre più l’attenzione dei turisti italiani. Questo grazie anche alle importanti collaborazioni con i principali t.o. italiani, al momento partner di primaria importanza per la destinazione. Al loro fianco, infatti, l'obiettivo è quello di creare quante più opportunità possibili di contatto con gli adv e mostrare loro la rinnovata offerta turistica di Giamaica”. E’ per questo che Jtb Italia ha sviluppato diversi tools per formare e guidare gli agenti che operano sul territorio nazionale: “Un aggiornamento continuo – osserva la manager – con una piattaforma di e-learning che consente di scoprire le ricchezze dell’isola attraverso capitoli formativi e di essere sorteggiati per partire alla scoperta della Giamaica con uno dei nostri fam trip”. Tra le altre iniziative per il trade, poi, Eterno ricorda “il gruppo Facebook geolocalizzato e dedicato agli adv – gestito dall’Italia e dove vengono condivisi aggiornamenti, news e pacchetti-informazioni turistiche relative ai nostri partner – e un nuovo video formativo dove viene illustrata l’offerta turistica dell’isola attraverso 10 grandi ragioni per visitare la Giamaica”.
Barbados e l’anno del “We Gathering”
Obiettivo 840.000 arrivi – in questo 2019 che volge al termine – per Barbados. L’isola delle Piccole Antille ha registrato con soddisfazione un +4,2% di presenze nei primi nove mesi dell’anno, per complessive 522.583 unità, e sta spingendo – attraverso il suo ente del Turismo – sull’incremento degli arrivi dall’Europa, Italia compresa. Tuttavia, i mercati che fanno segnare la crescita più rilevante restano quelli del Centro e Sud America (+11%), seguiti da Usa (+9,5%), Regno Unito (+8,7%) e Germania (+5,7%). “Uno degli elementi chiave per garantire la redditività della nostra industria turistica – spiega William Griffith, ceo del The Barbados Tourism Marketing Inc – è garantire che l'isola rimanga facilmente accessibile via terra e via mare. La Btmi ha lavorato a stretto contatto con i partner delle compagnie aeree per mantenere e persino potenziare il trasporto aereo, e ciò ha contribuito alla nostra performance”. Tra le ultime novità c’è quella di Eurowings, che ha da poco dato il via al suo servizio no-stop tra Francoforte e Bridgetown, con tre frequenze alla settimana e aggiungendo così 330 posti volo ogni lunedì, mercoledì e venerdì fino al prossimo aprile. Quanto al 2020, per Barbados sarà un anno all’insegna del “We Gathering”: è infatti questo il messaggio scelto per incoraggiare i visitatori dell'isola a impegnarsi con attività esperienziali e di responsabilità sociale “ad hoc” a tema enogastronomico, ambientale, paesaggistico, marino e sportivo. L'obiettivo è di coinvolgere nelle attività, previste per aprile 2020, un totale di 3.000 visitatori: il 40% dalla Germania, il 30% dalla Francia, il 10% dall'Italia e il 20% dal resto dell'Europa.
Anguilla punta al + 20% dall’Italia
Anguilla ha obiettivi importanti sul mercato Italia per il 2020. Il target è quello di raggiungere “un incremento dei turisti italiani del 20%”, dichiara Stefano De Paoli, rappresentante in Italia Ufficio del Turismo di Anguilla. Quanto al posizionamento il nostro Paese risulta “al secondo posto in Europa dopo la Gran Bretagna”. Parlando di trend la stagione estiva di Anguilla, per il mese di agosto, ha messo a segno una crescita dei visitatori generali. Gli arrivi di agosto sono stati complessivamente 16.575, +65,1% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Quali sono i nuovi trend emergenti? “Nell'ottica sempre più condivisa di salvaguardare il benessere personale e l'ambiente, Anguilla sembra soddisfare le esigenze dei nuovi viaggiatori: natura incontaminata, mare, sicurezza, attenzione da parte delle istituzioni a preservare il patrimonio naturalistico dell'isola – commenta il manager -. Inoltre, ha tutte le carte in regola per essere scelta come meta per la luna di miele e per le famiglie”. Il prossimo anno sarà orientato a far conoscere Anguilla “oltre che per il mare e le spiagge anche per la natura selvaggia e incontaminata, con più di cento specie di uccelli, tartarughe marine, barriera corallina, parco marino, e per la sua cucina. In particolare aprile 2020 sarà il mese dedicato al food, che è parte integrante della cultura dell'isola”.
Bvi tra eco-luxury e sailing
“Nel 2020 le Isole Vergini Britanniche mirano a rafforzare la loro presenza sul mercato italiano grazie ad una crescente sinergia che coinvolgerà i diversi key partner. Sarà un anno significativo – afferma Mia Hezi, head of marketing & pr Aviareps Italy e account director Bvi Tourist Board Italy – grazie a importanti novità di prodotto, come la riapertura del Rosewood Little Dix Bay, hotel sull’isola di Virgin Gorda”.
La tematica di punta per il 2020? “Svilupperemo l’area del viaggio eco-luxury, continuando a puntare anche sul segmento sailing”, fa sapere la manager. Il turismo alle Isole Vergini Britanniche vede come mercati maggioritari l’area del Nord America, il dato non sorprende, “considerando anche la vicinanza geografica. Gli arrivi stimati sono suddivisi secondo le seguenti percentuali: North America 53,79%, Regional (Caraibi) 21,37% ed Europa 18,60%”. Quanto al mercato italiano è ancora “di nicchia in termini di arrivi, ma conferma l’interesse per la destinazione da parte di honeymooner, crocieristi e appassionati di sport acquatici, in particolar modo velisti”. Infatti, la vacanza in barca a vela sta diventando “una nuova tendenza anche tra i neofiti attratti dal tipo di esperienza che si può vivere, considerando che ormai molte barche offrono servizio e comfort a bordo pari ad un hotel a 5 stelle”, commenta Hezi.
L’obiettivo 2020? Non ci sono dubbi, è aumentare gli arrivi dall’Italia e il numero di giorni spesi a destinazione grazie anche all’apertura di nuove strutture. In particolare si punterà “sugli asset che l’arcipelago offre oltre al format island hopping, che sia a bordo di barche a vele sia grazie al servizio di ferry consente di visitare e spostarsi facilmente tra le diverse isole e vivere appieno la destinazione”.
Il tutto nell’ottica di un concetto di multi-experience, che passa attraverso l’island hopping a bordo di imbarcazioni charter con skipper, il glamping per i cercatori di avventura desiderosi di soluzioni di alloggio a contatto con la natura, il wreck diving a caccia di relitti nelle profondità del Mar dei Caraibi, per scoprire le tracce sommerse della storia delle Bvi.