Enrico Ducrot e il viaggio nel sangue

Nato a Roma nel 1965, padre di Giordano e Luce, ha il viaggio nel sangue. Dai bisnonni, al nonno, al padre, tutta la sua famiglia è stata pioniera del viaggio e si è cimentata in performance a dir poco audaci per quell'epoca. Nel 1974 viene fondato Viaggi dell'Elefante, il primo tour operator a offrire mete esotiche lontane e sconosciute alla massa, all'insegna del lusso e del comfort.

Enrico Ducrot, studi classici e una laurea in storia dell'arte con una tesi sull'architettura frigia, come era prevedibile, ha iniziato a viaggiare sin da piccolo. Ha consolidato nel tempo la sua passione per i viaggi legati all'arte e alle esperienze. Nel 1991 è entrato nel tour operator di famiglia, andando ancora alla scoperta del mondo. Nel 2001 ha partecipato alla creazione di un campo marino nella Baja California, il Baja Camp e dopo quella esperienza è aumentata la passione per l'eco turismo. Dà il suo supporto quale docente presso il Campus Universitario di Lucca e successivamente all'università Iulm, sostenendo e diffondendo le ragioni del turismo responsabile.

"Il mondo dell'archeologia è molto affine al mondo dei viaggi. Non nascondo che la mia formazione mi ha aiutato sia nella programmazione sia nella comunicazione e nel trasmettere conoscenza al mondo delle agenzie di viaggi. La vera abilità è quella di far esaltare la passione (viaggi e archeologia) all'interno della professione", racconta a Guida Viaggi per la Rubrica Professioni da scoprire. 

Più passa il tempo e più gli interessano i Paesi "che hanno conservato la propria identità. Molti Paesi che ho avuto il privilegio di visitare sin da quando ero bambino, oggi sono completamente differenti, snaturati. Altri hanno conservato maggiormente la propria identità: penso all'India (il mio primo viaggio a 11 anni, l'ultimo un mese fa), alla Birmania, Laos, Etiopia, Perù, Egitto, Iran, Giappone", racconta il manager. 

Interpellato sulla possibilità di sospendere i viaggi in Cina, il manager afferma: "Occorrono nervi saldi. E' tutto molto imprevedibile e fluido. Certamente per la Cina siamo di fronte ad un evento immenso, gravissimo che avrà ripercussioni globali. Ma è troppo presto per comprenderne la portata, gli effetti collaterali e la durata". Per leggere l'intervista in versione integrale rimandiamo alla sezione Rubriche del nostro sito.

Annarosa Toso

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