"C’è il rischio che il 2020 sia dominato da un clima di incertezza politica, economica ed internazionale con scenari in continua evoluzione. La recente diffusione del coronavirus a Wuhan in Cina, le tensioni tra Iran e Stati Uniti con conseguenze dirette sul prezzo del petrolio, alcune calamità naturali, che hanno interessato destinazioni leisure di grande appeal (si veda il caso dell’Australia con l’emergenza incendi) e un equilibrio sempre instabile sulla situazione politica ed economica italiana, possono andare ad incidere in modo diretto sulla vendita dei viaggi e delle vacanze". Parte da una stretta attualità l'analisi che Claudio Busca, direzione generale leisure Gruppo Bluvacanze, fa del momento contingente e dei temi caldi che le adv dovranno affrontare in questo anno.
Per arrivare alla conclusione che "in questo senso affidarsi a un’agenzia viaggi rappresenta certamente una sicurezza in più per il viaggiatore".
Quando gli si chiede quale sia stato l’evento di “rottura” che si è verificato nel 2019 per il settore della distribuzione organizzata che getta le nuove basi da cui ripartire, Busca afferma che "non si tratta di un evento bensì di una considerazione che interessa direttamente il settore della distribuzione organizzata. Il megaponte dello scorso anno con Pasqua, 25 aprile e 1° maggio concentrati in pochi giorni ha permesso di far registrare vendite molto elevate in agenzia. È vero che questa circostanza ha poi ritardato la prenotazione delle vacanze estive con un maggiore sottodata, ma ha anche permesso di allungare la stagione – fa presente il manager -. Tutto il settore turistico dovrebbe proporsi per rivedere il calendario scolastico, cercando di aggiungere altri momenti di interruzione per estendere il periodo vacanziero", propone il manager riportando a galla un tema su cui più volte il settore si è confrontato.
Da un argomento all'altro, parliamo di chiusura di adv, per capire con il manager l'entità del fenomeno e se resti di primaria importanza. A suo dire "è un fenomeno che rientra nella normalità dello scenario di mercato attuale. C’è sempre un turnover più o meno stabile anche se nel corso del 2019 ci sono state delle chiusure che hanno riguardato piccoli gruppi di agenzie. Attualmente – afferma – il mercato della distribuzione turistica vede sul territorio poco più di 8mila agenzie di viaggio fisiche: crediamo che ci possa essere una ridotta selezione di mercato che, però, non andrà a incidere sul fatturato complessivo della vendita dei viaggi nella distribuzione fisica".
Quindi che tipo di evoluzione stanno avendo i punti vendita? "L’evoluzione del business delle agenzie viaggi sta andando verso la ricerca sempre più assillante di marginalità. Costi sempre più alti di gestione, obblighi normativi sempre più stringenti e contratti commerciali non sempre a vantaggio delle agenzie hanno drasticamente ridotto il margine operativo lordo dell’imprenditore/agente di viaggio con il rischio che gli oneri finanziari – sul lungo periodo – non siano più sostenibili".
Stefania Vicini