Dall’Expo alle Olimpiadi: la strategia di Milano per il 2026

Ripercorrere il sentiero tracciato da Torino nel 2006, ma mantenendo gli alti livelli di aspettative che la città si è guadagnata dopo Expo e tenendo bene a mente che le Olimpiadi sono più vicine di quanto sembri, pensando al “post” evento ed evitando gli errori del passato. Il tutto in un quadro di miglioramento di qualità della vita. Questi i temi emersi durante il convegno “Dall’Expo alle Olimpiadi, Milano un caso di successo” tenutosi di recente in Bit.

Il capoluogo lombardo sta infatti mettendo in campo nuove energie per beneficiare del grande attrattore in programma nel 2026. Secondo uno studio della Bocconi, per la Lombardia l’evento olimpico produrrà un impatto economico sulla produzione per oltre 2,8 miliardi di euro, con un valore aggiunto di circa 1,2 miliardi e creerà 22.000 nuovi posti di lavoro. Ma quale la lezione ereditata da Torino? “Il capoluogo piemontese ha avuto grande sviluppo prima e durante i Giochi – ha affermato Roberta Guaineri, assessore a Turismo, Sport e Qualità della vita di Milano -. Milano è stata riscoperta come città turistica con Expo. Abbiamo superato i 10 mln di turisti in Lombardia. Dunque l’idea è ripercorrere il percorso di Torino, con una sfida: mantenere gli alti livelli di attrattività e di aspettativa”. “Siamo contenti di aver vinto la prima sfida, non era facile – ha aggiunto Damiano De Crescenzo, vicepresidente Gruppo Turismo Assolombarda e direttore generale di Planetaria Hotels -. Non bisogna, però, pensare che sia l’evento olimpico sia lontano. Dobbiamo evitare alcuni errori del passato: durante Expo abbiamo sbagliato i pronostici della prima settimana e qualche politica tariffaria. Inoltre bisogna pensare al post evento, mantenendo alto l’appeal di Milano e rafforzando il capoluogo dal punto di vista congressuale di fronte a competitor aggressivi. Siamo comunque sulla strada buona”. Secondo il manager non sussiste il rischio che con il rialzo eventuale delle tariffe venga tagliato fuori il Mice: “Non siamo partiti da livelli alti e in questo Milano è molto equilibrata”.

Ma è notizia recente la proposta di un aumento dell’Iva per hotel e ristoranti:Ci opponiamo a questo discorso – ha sottolineato Maurizio Naro, presidente Federalberghi Milano -. Bisognerebbe avere la tassazione di questi servizi ai livelli europei”. In termini di infrastrutture, “Milano ha messo sul piatto nuove costruzioni e quartieri, ne è un esempio Santa Giulia, ma bisogna pensare al dopo, evitando che succeda come a Torino, dove molte strutture sono state occupate e poi demolite”. Ancora, non va ripetuto l’errore del 2006, il “ritardo cioè con cui gli albergatori sono stati interpellati nel discorso dell’accoglienza. Noi abbiamo fatto un tavolo, ma ora c’è bisogno di andare in profondità”.

A riconoscere come già aver vinto la candidatura sia stato un successo è stato anche Gabriele Milani, direttore di Fto, evidenziando come l’organizzazione stia investendo già da adesso sulla formazione: “Siamo partner del master in Bicocca che vedrà in ogni edizione un project work sulle Olimpiadi”. Ma come migliorerà la qualità della vita? “Credo che si stia vivendo una situazione diversa da Torino – ha risposto Guaineri -, oggi i temi della sostenibilità sono più sentiti e sono cambiate le norme che il Cio impone: attualmente prevedono che oltre a un progetto di candidatura, ci sia anche un progetto di legacy. Il Cio non vuole che siano costruite cattedrali nel deserto. La qualità della vita cambierà in meglio”.

La piazza di Milano “ha visto aumentare la sua reputation – ha evidenziato Naro -, oggi molto alta. C’è bisogno, però di allargare le infrastrutture al territorio lombardo. Questo sarà il punto di svolta per il futuro”. “Milano già beneficia ora di una nomea e di una attrattività – ha aggiunto De Crescenzo -, dovremo mantenere alto il livello di reputation”. Fto si è spinta oltre, rivelando “un sogno: che nell’organizzazione delle Olimpiadi ci fosse un responsabile per il turismo”. Quanto al piano di marketing e comunicazione “ci si sta lavorando – ha detto Guaineri -, ma abbiamo costituito un’agenzia che sta partendo in modo importante con la promozione, Yes Milano, poi avremo la fondazione Milano-Cortina”. Restano ancora dei nodi da sciogliere: “Qualche criticità potrà venire dalla troppa sicurezza che metteremo in campo”, ha suggerito Naro. “Ci auguriamo che si superi il difetto di fare le cose all’ultimo momento – ha aggiunto De Crescenzo -. Noi siamo pronti”.

Nicoletta Somma

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