Nel giro di un’ora gli aerei sono stati messi a terra, chiusi i sistemi di prenotazione. E’ la situazione che si è venuta a creare l’11 febbraio scorso. “Il tempo di un cda”, commenta Gian Mario Pileri, vicepresidente Fiavet Nazionale e presidente Fiavet Sardegna. “Noi siamo tutti fermi – aggiunge – perché non si può fare alcun tipo di prenotazione per nessun aeroporto della Sardegna. Un problema per tutti gli operatori in previsione della stagione estiva”. Pileri mette in guardia sulla perdita, oltre che del traffico proveniente dall’estero, anche di quello limitrofo in arrivo da Roma e Milano. “Siamo seriamente preoccupati anche per quello che succederà dopo il 16 aprile – ha spiegato – per la scadenza e il rinnovo del nuovo bando che non si potrà fare nell'immediatezza. Occorreranno almeno 8 mesi di tempi tecnici. La speranza è che ci sia la riconferma dell'attuale bando e che Alitalia decida di volare su tutti e tre gli aeroporti sardi. Il problema che verrebbe a crearsi è che condizioni, tariffe e collegamenti sarebbero indicati dalla Regione e non credo che Alitalia le possa accettare. Da rumors risulterebbe che Alitalia potrebbe sì volare in Sardegna, ma in libero mercato, vale a dire deciderebbe la compagnia sia per il numero dei voli che per l'entità delle tariffe”.
Intanto Ryanair riferisce per bocca di David O’Brien, chief commercial officer, che il 2020 vedrà l'apertura di 47 nuove rotte e il posizionamento di due nuovi aeromobili. “Aumenteremo la nostra offerta tra Milano e la Sardegna con un nuovo volo da Bergamo e uno da Malpensa per Cagliari, con frequenza giornaliera – dichiara -. In questo momento c’è una carenza di aeromobili, ma qualora la situazione dovesse cambiare, vorremmo incrementare ulteriormente i collegamenti con l’isola. Intratteniamo costanti rapporti con la Sardegna e abbiamo avviato un tavolo di discussione con lo scalo di Olbia per aprire la nostra seconda base sull’isola. La quota di traffico di Air Italy rappresentava un quarto di traffico dello scalo e, qualora ci dovesse essere l’occasione, ci inseriremo”.
Intanto Pileri considera tutto quello che è successo un lutto. “Non voglio esagerare, ma quello che è capitato io lo considero un grande dispiacere. Penso come sardo a tutti gli amici che lavorano nella compagnia e a quanti lavorano nell'indotto e che da domani per loro cambierà tutto”. Un fatto, quello della chiusura, che non convince fino in fondo il presidente di Fiavet Nazionale: “All’aeroporto di Olbia sono in corso lavori per decine di milioni di euro…”.
Si affida alla triste ironia Francesca Cocco, contitolare dell’agenzia Planet Earth di Cagliari: “Siamo messi male, il Coronavirus da noi non arriva e se dovesse arrivare ce lo terremmo perché non possiamo andare da nessuna parte. Non è mai successo prima d’ora che si arrivasse a febbraio senza la certezza di come poter fare per programmare il lavoro. Noi qui viviamo costantemente in lista d’attesa. E nel frattempo abbiamo assistito ad un boom turistico a Cagliari, abbiamo ad aprile le tappe dell’America’s Cup e nessuna certezza sui collegamenti”. La volontà di Ryanair non basta, inoltre, a supplire la tradizionale programmazione di voli della sola Air Italy, né in bassa né tantomeno in alta stagione, con tanto di voli supplementari.