Come altre compagnie di viaggio, i funzionari di Booking.com sono alle prese con la situazione di emergenza causata dal diffondersi del coronavirus e con l'impatto negativo sulla loro attività. Come Expedia Group, la società sta provvedendo a stilare un piano di riduzione dei costi, sebbene non sia stata specificata l'entità di eventuali tagli al budget.
Glenn Fogel, ceo di Booking Holdings, ha dichiarato: “Anche prima del coronavirus, stavo già pensando che dobbiamo assicurarci di fare tutto il possibile per spendere soldi in modo corretto". A maggior ragione, in questo momento di crisi, il gruppo prevede misure di riduzione e contenimento dei costi.
Booking Holdings prevede un calo del 5-10% nelle notti prenotate nel primo trimestre, un calo del 10-15% nelle prenotazioni di viaggi e un calo del 3-7% delle entrate. Come previsto, la società ha affermato che l'impatto negativo più significativo è stato in Cina, seguito dall'Asia-Pacifico esclusa la Cina, e c'è stata anche una certo calo nelle prenotazioni europee, negli giorni successivi all'entrata del virus in Italia.
Alla richiesta se è il caso di confrontare il coronavirus con la crisi dei viaggi per eventi passati, Fogel ha detto che non ha senso confrontare il coronavirus con la Sars, l'11 settembre, la crisi finanziaria, l'influenza suina, o il vulcano in Islanda, perché il coronavirus potrebbe giocare diversamente. "Sono fiducioso che il business tornerà", ha detto Fogel. "È qualcosa che abbiamo già visto diverse volte. Viaggiare è un bisogno fondamentale per le persone. Non appena la situazione si sarà stabilizzata, per così dire, le persone torneranno a viaggiare ".