La sostenibilità è una parola che può fare capolino nell'ambito dei pagamenti digitali? Sembrerebbe di sì. Perlomeno è un tema presidiato da AirPlus, come sostiene Anna Maria Lubrano, associate director – account development management AirPlus International, intervenuta durante un recente convegno che si è tenuto in Bit.
Concretamente trova espressione in una virtual card, "un prodotto green, che, usandola per un anno – afferma la manager – permette di risparmiare due tir di carte di plastica. Abbiamo fatto un sondaggio annuale sui travel manager e manager director, 450 aziende intervistate in Italia, Francia, Germania, Cina e America, chiedendo loro se hanno cambiato la policy in funzione della sensibilità green? Tutti hanno detto che non potranno diminuire il numero delle trasferte, ma cercheranno di essere più chirurgici nel prenotare i viaggi", fa presente la manager.
Numeri alla mano, "in Italia il 25% delle aziende ha cambiato la travel policy in funzione della sostenibilità, preferendo il treno all'aereo. Dal canto nostro aiutiamo le aziende a stilare il loro bilancio sulla sostenibilità, fornendo un report sulla Co2, con i dati di quanto inquinano per le trasferte".
La sensibilità green
A testimoniare l'esistenza di una sensibilità green da parte dei travel manager è anche Giorgio Galli, business developer Sap Concur Italia, servizio di cloud computing, che fornisce una serie di strumenti per aiutare le aziende a risparmiare tempo nella creazione delle note spese.
Una ricerca fatta ha evidenziato che "il 70% dei travel manager dà significato alla gestione del bt in modo sostenibile. L'efficienza è il fattore comune della sostenibilità e la digitalizzazione porta con sè la sostenibilità", osserva Galli. Il che vuol dire meno carta, ma c'è spazio anche per la criptovaluta nel mondo del bt?
C'è tempo per le criptovalute
A quanto emerso dal panel dei relatori la soluzione sembra essere interessante e con diversi elementi a suo favore. C'è chi nel mondo leisure ne sta facendo esperienza, ma nel Bt sembra che, invece, si dovrà attendere comunque ancora del tempo.
Galli lo vede come un discorso "relativamente recente, è una tecnologia piuttosto spinta, ma è facile trovare un paradigma tecnologico che la governi in toto. Forse è ancora presto – asserisce il manager -, è certamente uno scenario di riferimento".
Lubrano lo definisce un circuito "interessante, sicuro, non costoso, cioè permette uno scambio di valute senza costi. Ci sono esperimenti molto vicini a noi, per esempio Expedia li sta facendo sull'accettazione delle criptovalute – esemplifica la manager -, o anche da parte di siti di booking di hotel, di paesi della bergamasca che stanno abolendo il contante e le carte di credito a favore delle criptovalute. Le si possono usare anche dal tabaccaio – osserva la manager – con esperimenti per micro pagamenti, noi però lo vediamo ancora abbastanza lontano dal bt, non ci sono esperienze che conosciamo, è un argomento nuovo".
Revolut è società di tecnologia finanziaria con sede nel Regno Unito, offre una serie di servizi bancari tra cui carta di debito prepagata, cambio valuta, pagamenti peer-to-peer. Dal canto suo consente agli utenti di poter investire "in almeno cinque criptovalute – afferma Orlando Merone, responsabile business development di Revolut -. E' la prima cosa che abbiamo lanciato prima ancora di dare la possibilità ai nostri utenti di investire sul mercato azionario". Secondo il manager i prossimi dieci anni "saranno decisivi per un passaggio, anche generazionale, perchè tutto ciò che riguarda la criptovaluta è l'evoluzione della moneta elettronica, che ha oramai 40 anni di vita e 30 sul mercato, ma è sostanzialmente vecchia per quello che ci sta aspettando dove la programmabilità della moneta diventa fondamentale per le interazioni macchina con macchina. Un domani molto vicino saranno all'ordine del giorno. Spesso ci si dimentica che le valute nascono anche per avere della moneta programmabile". Il manager viene da una azienda che è stata tra le prime a creare il criptodollaro e sono iniziative che si stanno diffondendo sempre di più, "la Cina lancerà molto velocemente la sua valuta basata sulla blockchain". A tal proposito il manager cita una iniziativa di Alipay e Alibaba, cioè "una mutua assicurazione nell'ultimo anno ha acquisito 100 milioni di utenti, una cifra enorme in un anno ed è stata tra le prime ad includere la copertura sul coronavirus".
In casa GoWorld non si è ancora molto avvezzi alla criptovaluta, ma lo si è alla blockchain, afferma il direttore finanziario Mario Pepe, "è la tecnologia che attualmente è molto vicina al tema della sostenibilità, soprattutto in ambito moda, consente di tracciare in modo sicuro le materie prime, dall'origine al capo finito. Nelle Marche abbiamo molte aziende manifatturiere e tutte si stanno approcciando alla blockchain abbinata alla sostenibilità, ma per le criptovalute penso che abbiamo ancora un po' di anni davanti, visti alcuni lanci come Libra, che poi si sono arenati per opposizione delle banche centrali", ma questo è un altro tema…
Stefania Vicini