Digitalizzazione e innovazione in Italia hanno profondi spazi di miglioramento: ne è convinto Gabriele Milani, direttore di Fto, che così ha aperto il suo intervento durante il webinar “Practical Israeli technology for the day after Covid-19”. “C’è resistenza – ha affermato – e non abbiamo le competenze necessarie nelle nostre organizzazioni”. Mai come in questo momento di emergenza “la tecnologia ha garantito benefici: grazie ad essa abbiamo potuto lavorare in smart working ed essere connessi. In un certo senso ci ha obbligati a cambiare”.
Sulla stessa linea Itai Green, fondatore e ceo di Innovate Israel: “Dobbiamo innovare: il Covid-19 ce l’ha fatto capire e la tecnologia ce lo consente. Si tratta – ha spiegato il manager – di un processo diverso in ogni Paese, in cui dominano alcuni imperativi: vendi prima, di più e con maggiore velocità, ripensa ed agisci rapidamente e in cui le parole chiave sono efficienza e alla flessibilità”. Green ha anche elencato una serie di consigli per aprirsi all’innovazione: tra questi, l’impegno dei vertici aziendali, la cui età media dovrebbe essere abbassata, parlare la lingua delle startup e snellire la burocrazia.
All’incontro hanno preso parte diverse startup israeliane, proprio perché Israele si può considerare “una startup nation”, come l’ha definita Milani. Una terra con un dna votato all’innovazione. Un Paese che mixa perfettamente “storia e innovazione – afferma Avital Kotzer Adari, direttrice dell'Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo -, turismo enogastronomico, spiagge, una popolazione accogliente”. La direttrice pone l’accento sulla capacità del Paese “di accogliere i cambiamenti e di indirizzarli al benessere dei propri abitanti o dei propri turisti. Abbiamo usato e usiamo tutt'oggi la tecnologia per far fiorire il deserto o per esplorare i nostri fondali, facendo crescere il turismo in settori innovativi. Ci prepariamo con grande speranza ai cambiamenti che si stano verificando, mettendo la nostra capacità innovativa al servizio del nuovo turismo che si sta delineando", sottolinea la direttrice.
Tra le startup che sono intervenute durante il webinar, abbracciando più ambiti di competenza, vi sono Bridgify che offre alle Ota e agli hotel un prodotto in white label per fornire ai viaggiatori ciò di cui hanno bisogno, semplificandone l’esperienza e creando un nuovo flusso di entrate di tour e attività, mentre Howazit è una piattaforma di comunicazione cliente end-to-end intelligente e semplice.
Pruvo è una soluzione personalizzabile basata sull’intelligenza artificiale per aumentare la redditività, monitorando il prezzo delle prenotazioni alberghiere già vendute e prenotando nuovamente un'offerta più economica una volta che il prezzo della camera scende.
Fixel si propone di identificare le aree di inefficienza migliorando le campagne di re-targeting, SoundTrack Ai è un sistema di screening dei passeggeri per i sintomi di Covid-19.
Hotelmize, grazie a una serie di algoritmi basati su dati provenienti da 23 milioni di tariffe alberghiere, propone una soluzione di ottimizzazione degli utili; anche Whizar utilizza algoritmi permettendo di incassare i pagamenti dei voli aerei nel momento e con il prezzo ottimali.
Who’s your guest è una piattaforma per il rating degli ospiti negli hotel destinata ai provider di accomodation. Vayyar sviluppa sensori radar intelligenti utilizzabili anche nel settore della salute, mentre Arbitrip è una soluzione di hotel booking per agenti di viaggio, travel manager e business traveller. Bookaway permette di trovare e prenotare bus, treni, traghetti, van e transfer privati, Gamitee è una soluzione di booking che consente agli utenti di consultarsi online, BioEye ha sviluppato una piattaforma di tracciamento oculare mobile, che utilizza una fotocamera per smartphone per catturare i cambiamenti nei biomarcatori oculari identificando le persone pre-sintomatiche. Infine Travaxy è una piattaforma b2b2c per organizzare il flusso di viaggiatori con disabilità.
Nicoletta Somma e Stefania Vicini