Quali prospettive per l'incoming? Come promuovere, valorizzare e commercializzare la Destinazione Italia? Quali sono le opportunità da cogliere? Questi alcuni dei quesiti trattati – a sostegno delle imprese, delle associazioni, dei consorzi, delle reti d'imprese e dei professionisti – nel sesto appuntamento dal titolo "Destinazione Italia: Come Ripartire con l'incoming? Analisi, Scenari e Proposte" trasmesso in diretta streaming sulla pagina Rete Destinazione Sud – Strategie Condivise.
“L’incontro dello scorso venerdì e l’intera serie di riflessioni sul turismo, con approfondimenti sulla ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, sulla ristorazione e sull’impatto che l’attuale emergenza sanitaria ha avuto e avrà sulle attività – ha dichiarato il presidente della Rete Destinazione Sud e titolare della Giroauto Travel Michelangelo Lurgi (nella foto), moderatore dell’incontro – hanno generato una proposta condivisa e partecipata, elaborata dal basso, che sarà presentata oggi al Governo come sintesi delle proposte avanzate dalle aziende che hanno partecipato agli incontri. L’intero percorso di confronti ha raggiunto oltre 97mila persone, tra operatori e stakeholder. Il turismo rappresenta un settore importante e consistente dell’intero prodotto nazionale ed essendo a intensivo capitale umano si pone come fattore imprescindibile per la difesa dei livelli occupazionali. Perciò merita un’attenzione particolare da parte del Governo, oggi, configurandosi come settore in stato di crisi. Infine, per la sua trasversalità e importanza nella promozione dell’intero sistema Paese, puntare sul rilancio della filiera turistica e il riposizionamento della sua offerta integrata assume un valore strategico di fulcro su cui fare leva per la ripresa dell’economia nazionale".
Ivan de Beni, ad Consorzio Italia Incoming (in rappresentanza di Mamberto Viaggi, Liguria; Norma Vacanze, Sicilia, Abc Travel, Campania; Belmomdo Viaggi, Veneto; Europlan, Como e Garda, Enotria Viaggi; Toscana, Valentur, Calabria, Prima tour, Emilia Romagna) è entrato subito nel vivo della questione.
“Il problema dell'incoming – ha dichiarato – non riguarda solo la transportation ma tutto il ricettivo, le attrazioni, le guide turistiche, i ristoranti. Si tratta un numero enorme di persone senza lavoro. Sono stati compromessi tre anni di lavoro. Mai prima d'ora il turismo è mai stato analizzato fino in fondo, trascurando da sempre che i tour operator oltre a vendere il prodotto, promuovono l'Italia. Andrebbe costituito un albo dei tour operator per identificarci, darci dei codici, e porre insieme rivendicazioni importanti. E, perché no, magari un sindacato. Bisogna aiutare tutta la filiera perché è interamente compromessa: sì al bonus vacanze e al soggiorno in detrazione per i prossimi due anni e chiediamo inoltre un contributo a un fondo perduto per l’attività di promozione e la partecipazione alle fiere”.
Per Gino Acampora, titolare di Acampora Travel, “bisogna mandare all'estero un messaggio di Italia come destinazione sicura per tutta la filiera. Se le norme sono troppo complesse il ricettivo può decidere di non aprire e il cliente si aspetta di pagare di più, visto il problema del load factor. Inoltre, la preoccupazione è che l'albergo assomigli a un ospedale, con tutti con la mascherina, aspetto che si estende negativamente anche all'animazione dei villaggi turistici. Il mercato domestico non riuscirà mai a coprire la mancanza dell’incoming straniero, comunque quest’anno assente. Ma chi verrà troverà una vacanza più godibile L'intero mercato Usa è saltato, solo in parte riprenotato al 2021, anche perché, per esempio, American Airlines ha soppresso tutti i voli fino a ottobre di quest'anno. Il 67% dei clienti Tui ha riprenotato per settembre e ottobre e per il 2021. Si darà priorità alle destinazioni nelle quali si sono registrati solo pochi casi, come per esempio la Turchia. Queste saranno i competitor. Guardando all’estero, la Germania, dal cui governo Tui ha ricevuto 1 milione e 800mila di euro per disporre di cash in cassa, si è attrezzata con voucher e sconto, in Gran Bretagna sperano ancora per ripartire da metà giugno, in Belgio e Olanda la domanda in stand-by. Bisogna fare un marketing mirato e sarebbe meglio, anziché ogni regione andasse per conto proprio spendendo molto, una regia unica gestita da Enit. Inoltre, serve una pesante immissione di denaro contante, occorre lavorare per allungare la stagione e offrire ingressi gratuiti nei musei e nelle altre attrazioni”.
“Abbiamo subito cancellazioni – conferma Pepito Di Maio, titolare Ovest Destination – a partire dal Carnevale di Venezia. Ci occupiamo di anche di gruppi per la terza età, che non si muoveranno a settembre-ottobre; se va bene, sono stati spostati al 2021. Se la ripartenza dell’individuale è un problema, lo è ancor di più il gruppo, che avrà costi di transportation molto più elevati e per l’accoglienza avrà bisogno di personale specializzato, non semplici hostess. Bisognerà prendere nuovamente a tutti la temperatura, rilevata solo in partenza ma che andrà verificata invece anche all'arrivo, provvedere costantemente alla sanificazione dei pullman e di tutti i mezzi. I costi sono davvero importanti. Inoltre, il turismo di gruppo prevede tempi contingentati. Come fare il check-in, salire in ascensore e fare colazione per mantenere la tabella di marcia? I pacchetti saranno inevitabilmente fuori mercato. Rimosse le condizioni attuali riprenderemo il nostro ruolo da protagonisti ma dobbiamo usare questo tempo per riprogrammare, offrire altri prodotti e avere la così la possibilità di sopravvivere finanziariamente riposizionandoci al meglio sui mercati internazionali”.
Secondo Luigi Polito, titolare Imperatore Travel, “è indispensabile garantire tranquillità e serenità, lo star bene a livello sanitario evitando tensioni e incertezze che danneggiano tutta la filiera. Il nostro è un lavoro di distribuzione della ricchezza e benessere a tantissimi soggetti che si occupano di servizi turistici e di accoglienza. Bisogna costruire un turismo solido con una filiera di stretto contatto, l’immagine coordinata come Destinazione Italia attraverso azioni di marketing congiunte. Dobbiamo far crescere la qualità dei servizi e del ricettivo, impiegando oggi il tempo per fare formazione. La competizione sarà ardua ma possiamo approfittare per migliorare la nostra offerta turistica non solo in termini promozionali ma anche strutturali. La promozione va intensificata per recuperare quello che stiamo perdendo e riconquistare serenità e fiducia con cose nuove. Ma abbiamo bisogno di essere sostenuti. Il nostro è un impegno morale anche nei confronti dei nostri collaboratori e auspico un fondo perduto e un ampliamento della cassa integrazione in deroga. Bene l’idea di Destinazione Italia come aggregazione delle imprese”.
“Insieme, ci siamo dati l’obiettivo – ha concluso Lurgi – di continuare il confronto per giungere alla creazione di una rete tra le destinazioni, capace di generare un progetto strategico condiviso da proporre e promuovere come Destinazione Italia”.