La crisi legata al Coronavirus colpisce anche il sistema aeroportuale milanese che rischia di avere una ripartenza difficile e lenta. A parlarne IL Sole 24 Ore, che sottolinea come il sistema milanese nel 2019 ha generato complessivamente tra impatto diretto, indiretto, indotto e di tipo turistico ricadute sul territorio lombardo, del Nord Italia, e in parte anche nazionale quantificabili in circa 44 mld di euro, alle quali corrisponde una capacità di attivare circa 388mila posizioni lavorative. I flussi di merci import-export corrispondono a un controvalore di oltre 42 mld, pari al 4,7% del commercio estero nazionale.
I 28 mld di merci esportate che hanno utilizzato come gate la Cargo City di Malpensa corrispondono al 5,9% dell’export italiano in tutto il mondo. Ma la situazione da cui bisogna ripartire è difficile: secondo Iata i volumi sono tornati su livelli che non si vedevano dal 2006 e il traffico pax delle compagnie aeree potrebbe non tornare ai livelli pre-crisi prima del 2023, ma il colpo potrebbe essere ancora peggiore se gli impegni legati alle nuove norme sanitarie dovessereo rivelarsi oltremodo onerosi.