Digitale e slow travel le carte del “nuovo turismo”

Come sarà il turista 2020? Sarà di vario tipo, "ci sarà chi avrà ferie e soldi per andare in vacanza e chi, invece, non le avrà perchè le ha forzatamente consumate a marzo ed aprile ed è magari in cassa integrazione, senza budget importanti da spendere". E' quanto osserva Paola Frigeriodirettore leisure, marketing e network del Gruppo Frigerio Viaggi
Poi ci sono le famiglie da considerare e i bambini, reduci da questo periodo di lockdown ora hanno bisogno di muoversi. Pertanto la manager non ha dubbi: "Serve una programmazione di prossimità – afferma in occasione di un recente e-MARTEDIturismo by Guida Viaggi -. Io dico in Lombardia e a macchia d'olio, allargandosi sempre di più. Sarà un'estate fatta di weekend per chi potrà, di break, ma anche di seconde case. Per esempio il percepito sulla montagna è ottimo, a fronte anche del fatto che mare e spiagge rappresentano ancora un punto di domanda. Poi ci sono le città e la riapertura dei musei".
La manager non ha dubbi, "quest'anno come non mai l'italiano deve riappropriarsi dell'Italia, che dobbiamo proporre al meglio ai nostri clienti. Facciamogli capire che, se viaggia con noi, è tutelato al 100%". 

La chance del digitale

Un elemento che si è imposto ancora di più all'attenzione è la tecnologia. Un aspetto presidiato da Frigerio tra wifi a bordo, geolocalizzazione dei mezzi, siti, ma il discorso non riguarda solo i servizi, è più ampio, è una forma mentis da cui non si può più prescindere. Una chance che permette di capire "quello che è il mercato oggi e capire il turismo che sarà tra 5 o 10 anni o nel 2050". Da qui la riflessione della manager: "Perchè non sfruttare di più la tecnologia digitale per compenetrarla nel mondo del turismo, del bello, della cultura, della conoscenza". Fermo restando che "siamo diventati tutti più smart", da qui, infatti bisogna ripartire. 

Concorda su questo aspetto Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours. A suo dire "il primo punto per la rinascita è l'automatizzazione della accoglienza turistica. Questa crisi la pagheranno le piccole imprese e le grandi, quelle classiche, tradizionali che non hanno fatto i conti con la tecnologia", osserva la manager. 

Lo slow travel

Un'altra parola chiave, oltre a digitale, è sostenibilità. Nella pratica si traduce nelle formule di slow travel, con cui Carrani si è già confrontato, proponendo linee di tour per massimo 8 persone. "Abbiamo cominciato questa avventura due anni fa – spiega la manager – con gli slow group", che hanno dato ottimi risultati nel 2019. America Latina, Nord America, Australia e soprattutto Medio Oriente, "uno dei mercati che è partito per primo", sono le aree in cui è stata testata la formula, che Carrani intende riproporre, senza che debbano essere apportate modifiche. "Erano tour per 8 persone, in linea con quello che si potrà fare da qui al medio periodo. E' una formula che abbiamo applicato anche nelle visite della città di Roma – fa sapere la manager -. Gli small group rispettano il turismo sostenibile, contingentato, di qualità". 
Carrani ha messo in atto anche gli slow tour regionali, cioè regione per regione. "Credo che nel breve periodo realizzeremo tanto sul fronte del turismo sostenibile, delle città minori e dello sviluppo dei borghi. La libertà di movimento è un concetto di modernità – asserisce convinta -, quindi indietro non si torna".

Stefania Vicini
 

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