Frigerio: “Adv e t.o. emettono voucher rispettando tutte le regole”

Paola Frigerio, leisure, marketing & network director Frigerio Viaggi, non ci sta. La manager è come sempre agguerrita nel difendere il settore e il turismo organizzato. Il tema sono i voucher, ma non solo quelli, il discorso è ben più ampio. Si parte da un punto preciso, per arrivare ad una riflessione più ampia sul nostro sistema Italia, tra scelte e decisioni prese, per allargarsi all'Europa e fare chiarezza su temi importanti che riguardano adv e consumatori. 

"L’ignoranza regna sovrana – asserisce senza mezzi termini -: da parte di chi ci governa e dovrebbe sapere chi è che fa il turismo nel suo globale e non si tratta solo di chi fa mobilità ed accoglienza, alle istituzioni (anche quelle europee) che fanno dichiarazioni drastiche e poi si auto-correggono, ma non troppo, da chi dovrebbe sorvegliare tutto e tutti (il garante=Antitrust), e che dimostra anch’esso, in questa circostanza, una profonda ignoranza segnando un auto-gol, alle associazioni consumatori, preoccupate di sguainare la spada contro qualcuno pur di portare a casa l’obolo di un’iscrizione, fomentando rabbia e ingenerando false speranze, senza capire che stanno creando un danno enorme in un momento dove i danni sono già incalcolabili, ma forse a loro poco importa".

I punti da chiarire

Secondo Frigerio ci sono diversi punti da chiarire. Il primo è che "la legge, almeno quella europea continentale, si fonda sul diritto positivo e la legge italiana n. 27/2020 con l’art. 88-bis tutela, giustamente, il viaggiatore/consumatore come parte debole e lesa, riconoscendo il suo diritto ad essere rimborsato, ma riconosce anche, l’estrema vulnerabilità di un intero settore, quello turistico, che in questa straordinaria situazione di grave emergenza – fa presente Frigerio a Guida Viaggi – rischia la sua totale scomparsa ed è per questo che introduce la possibilità di rimborso con il voucher e gli dà la possibilità di scegliere come rimborsare il cliente. Ed è forse l’unica cosa buona che è stata fatta per il turismo organizzato, in questo drammatico frangente", constata amaramente. 

Il secondo punto da chiarire è che "il voucher con le sue caratteristiche (1. nominativo, 2. non cedibile, 3. non frazionabile  e 4. della durata di 12 mesi) non è nato con la legge n. 27/2020, bensì con la legge n. 633/72". Frigerio sottolinea che "non viene ricordato da nessuno che l’organizzatore può fare deroghe sulle caratteristiche del voucher, ovvero rendere il voucher cedibile ad esempio e/o allungarne la validità. Cosa peraltro già fatta da molte agenzie e tour operator".

Il terzo punto su cui "va fatta luce è che, né la raccomandazione della Commissione europea del 13 maggio 2020, né la segnalazione del 28 maggio 2020 da parte dell’Antitrust al Governo italiano hanno il potere di far annullare una legge dello Stato dalla sera alla mattina, ma anche in questo caso, in maniera sensazionalistica – osserva Frigerio – la notizia è stata riportata da testate televisive e giornalistiche, come se, invece, la legge fosse già stata abrogata, sancendo l’illegittimità del voucher e avendo come unico risultato una nuova ondata di proteste da parte dei viaggiatori nei confronti di agenzie e tour operator, che avevano già affrontato la questione con i propri clienti, con non pochi problemi". 

La tutela del cliente

Ultimo, ma non ultimo, punto da chiarire "è proprio quanto l’Antitrust afferma nella sua segnalazione, che recita: 'Affinché i voucher possano essere considerati una valida e affidabile alternativa al rimborso in denaro, essi dovrebbero presentare alcune caratteristiche, tra le quali una copertura assicurativa per il possibile fallimento del tour operator o del vettore e il diritto al rimborso in denaro se alla scadenza del voucher il consumatore non avrà usufruito dello stesso'”. Fatto presente ciò la manager mette in chiaro che "è dal 2016 che agenzie e tour operator hanno l’obbligo di essere coperti da un apposito fondo contro il proprio fallimento e mi chiedo come mai l’Antitrust non ne abbia contezza, senza considerare il fatto più grave, ovvero, che né vettori né strutture ricettive hanno avuto la stessa imposizione a tutela del cliente. Dov’era l’Antitrust quando si imponeva la tutela del cliente ad agenzie e tour operator, ma non a vettori e strutture ricettive?", domanda Frigerio. 

Il carico da 90…

Non è tutto. Per avere un quadro completo della situazione è necessario fare un passo indietro e ricordarsi che cosa stabilisce la direttiva pacchetti.
"E per metterci il carico da 90, è doveroso ricordare a tutti che dal 2018, grazie a quella che è diventata famosa come la direttiva pacchetti, quando un'agenzia o un tour operator vendono un pacchetto, diventano direttamente responsabili in caso di insolvenza o fallimento di uno o di tutti i fornitori del pacchetto venduto e devono, per legge, rifondere il viaggiatore. Al contrario – osserva Frigerio – nei casi in cui le prenotazioni avvengano direttamente dal viaggiatore sui siti web dei singoli fornitori, vettori e strutture ricettive, lo stesso non è assolutamente tutelato in caso di insolvenza o fallimento dei suddetti fornitori. Vi sembra equo e giusto? Vi sembra corretto che i legislatori, europeo e nazionale, insieme all’Antitrust discriminino in questo modo assurdo il consumatore/viaggiatore? E la cosa peggiore è che il consumatore non ne è affatto consapevole e continua a considerare le agenzie ed i tour operator una sorta di 'male necessario' in certi casi, senza capire tutta la consulenza, l’assistenza e la tutela che un viaggio fatto tramite agenzia può offrire".

Cosa avverrà?

Cosa succederà adesso? Frigerio è propositiva ed ha fatto, come racconta lei stessa, "una segnalazione sull’argomento al direttore della nostra associazione di categoria, Fto, che era già sul pezzo, mi è stato riferito che stanno già colloquiando con l'Antitrust sulla questione della loro segnalazione e spero riescano a chiarire l’argomento in maniera risolutiva e positiva per tutti".
La conclusione? Per Paola Frigerio è "evidente che agenzie e tour operator siano, in questo tragico momento, le uniche società che possano emettere voucher rispettando tutte le regole necessarie a tutela di se stesse e del viaggiatore, dando deroghe quando necessario, usando il buon senso del "padre di famiglia", perché nessuno di noi si vuole arricchire indebitamente sulla pelle dei clienti, ciò che vogliamo fortemente, è sopravvivere a questa pandemia e vedere rispettato, da tutti, il nostro diritto al lavoro".

Un fondo per le adv 

Intanto, sul tema voucher è intervenuta Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Turismo del Mibact, durante la trasmissione Mi Manda Rai Tre. Alla domanda su cosa preveda il decreto legge per chi spetta il rimborso, Bonaccorsi ha fatto presente: "Abbiamo reso possibile la restituzione del mancato viaggio con i voucher nel decreto di marzo, c'è l'obbligo di restituire o i soldi o il voucher". Il voucher ha durata "dodici mesi – afferma Bonaccorsi – che verrà estesa a 18 mesi, alla fine se non sarà utilizzato sarà obbligatoria la restituzione del corrispettivo dovuto, è un intervento che stiamo facendo nella fase di conversione del decreto legge". Non è l'unica mossa annunciata, secondo quanto detto dal sottosegretario, "stiamo istituendo un fondo per le adv che non riusciranno a garantire il rimborso dovuto". 

La Ue

Il commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders, ha fatto sapere: "Non esiteremo a intraprendere le misure necessarie per garantire la piena conformità dei comportamenti delle agenzie di viaggio e per proteggere i diritti dei clienti". Lo ha affermato, come riporta Ansa, durante un'audizione presso la Commissione Affari interni del Parlamento Ue in merito alla nuova agenda Ue per i consumatori. Quest'ultima dovrebbe essere presentata nell'ultimo trimestre. La Commissione è in contatto con gli Stati membri, ha detto il commissario, che ha aggiunto: "Monitoreremo anche le responsabilità di compagnie aeree e dei tour operator che si rimbalzano le responsabilità a vicenda".

Stefania Vicini

 

 

Tags: , , , , ,

Potrebbe interessarti