Nessun dubbio: i viaggiatori d’affari hanno bisogno impellente e inalienabile di tornare on the road. Le aziende devono muoversi per ridare aria al proprio business. Ben vengano le opportunità offerte dalla tecnologia ma il rapporto personale de visu è ben altra cosa.
Come far ripartire il business travel rapidamente e in sicurezza?è stato il tema della convention digitale "Ripartiamo!”, organizzata da Cisalpina, Soldo e Zucchetti in collaborazione con Andaf e nel corso della quale alcune tra le più importanti aziende del settore hanno fatto il punto della situazione.
“I viaggi d’affari iniziano con una stretta di mano e una relazione tra persone – ha spiegato in apertura di lavori Rosemarie Caglia, ceo di Travel for business, e secondo Giancarlo Veltroni, presidente di Andaf – Associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari Lombardia, “non vanno trascurati gli intrinseci valori intangibili di conoscenza, crescita professionale, collaborazione e nascita di nuove idee, oltre agli apporti tangibili di aumento del fatturato e di sviluppo di nuovi business. Il Covid19 ha cambiato i modelli comportamentali rendendo tutto più veloce e fluido ma nulla può sostituire gli incontri interpersonali”.
“L’estate porta con sé elementi cruciali di attenzione e l’esperienza traumatica ci ha dato gli spunti per stilare la linea di condotta futura – ha dichiarato Roberto Mannozzi, head of Administration, Tax and Control Gruppo FS e presidente Andaf -. Abbiamo dovuto prendere atto dell’impatto della pandemia sulla mobilità classica e rivedere modelli e abitudini, e si è compresa l’importanza nodale del customer service. Oggi stiamo costruendo la curva di ripresa ramp up con la speranza da ottobre in avanti si torni alla normalità. I clienti chiedono sicurezza sanitaria e pulizia ed è indispensabile offrire una risposta adeguata basata su un’offerta convincente e flessibile. Stiamo immaginando più scenari per interpretare in modo ampio questa fase delicata, dando un sostegno forte alle aziende. Il problema, per molte, è il flusso di cassa e la continuità della stessa attività. Siamo convinti del ruolo sempre più importante della tecnologia per garantire un ecosistema di informazioni sempre più rapido ed efficiente per il cliente, che non deve mai sentirsi solo durante il viaggio”.
Per Steffen Weinstok, country manager Italia Malta del Gruppo Lufthansa, “sono tre le azioni di short term, a partire da una selezione mirata delle destinazioni, frutto anche del lavoro sviluppato in sintonia con i governi. Altro punto delicato sono le misure di igiene, che comprendono dalla sanificazione dei velivoli all’uso corretto di protezioni individuali come mascherine e gel disinfettanti. Il distanziamento, poi, deve iniziare da terra. Abbiamo accelerato le procedure di check in e ridotto i tempi di imbarco, oltre a preferire sempre le posizioni al finger. Siamo ripartiti dall’Italia, su 15 aeroporti, con 170 frequenze per arrivare a 250 il primo luglio. Il nostro pensiero è sempre alla sicurezza di chi viaggia e alla massima flessibilità sia nella pianificazione sia sotto il profilo tariffario. La tecnologia, ambito nel quale crediamo molto, è stata fondamentale ed eravamo in parte già preparati con processi digit a bordo e a terra. Inoltre, il nostro portale b2b è a disposizione delle agenzie di viaggio per assistenza e domande, a testimoniare la nostra stretta relazione con i partner”.
“Ci aspettiamo il settore fornitura e servizi di viaggio rispetti le indicazioni dei governi e, soprattutto, dia fiducia a chi vuole viaggiare – ha aggiunto Fabio Piersantini, responsabile Travel, Fleet & Mobility Management di Leonardo Global Solutions -. Occorrono, su come comportarsi in trasferta, raccomandazioni in grado di generare sicurezza perché il tema della responsabilità non è solamente aziendale ma coinvolge da vicino anche le buone pratiche personali. La nostra azienda non si è fermata durante il lockdown e i colleghi hanno continuato a viaggiare. Abbiamo stilato un vademecum per consentire loro di affrontare la trasferta con la maggiore tranquillità possibile e attivato un supporto di travel risk, garantendo protocolli di sicurezza per un ambito di lavoro sicuro, garanzia della tutela aziendale nei confronti dei dipendenti. Molte cose sono cambiate rispetto alle più consolidate abitudini e diamo molta importanza ai feedback di chi ha viaggiato per essere sempre pronti ad adattarci rapidamente a situazioni caratterizzate da grande fluidità”.
Paola Olivari