“Ci sarà una graduale riapertura dei nostri confini, perché è importante preservare il nostro territorio di dimensione ridotte. L’isola si è fortunatamente salvata dall’epidemia con solo 650 contagiati e ha deciso di riaprire quando le condizioni hanno consentito una perfetta sicurezza sanitaria. L’Italia, è il nostro secondo mercato da anni e dal primo luglio gli italiani potranno tornare, con uno slittamento al 15 dello stesso mese per gli abitanti di Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna”.
A parlare con Guida Viaggi Ester Tamasi, direttore Malta Tourism Authority per l’Italia, che ha sottolineato che sarà solo il controllo della temperatura ad essere effettuato ai passeggeri in arrivo nell’isola oltre ad un’autocertificazione che attesti di non essere stati a contatto con malati di Covid 19 per i proveniente dalle tre succitate regioni.
Oltre al riavvio dei voli per Malta un traffico importante è dato dal catamarano della società maltese Virtu Ferries che collega la Sicilia con l’isola. “Inoltre – ha rimarcato – siamo soddisfatti dell’operativo dei voli, che ha subito delle minime variazioni. Air Malta riprenderà le attività da Milano, da Roma, Catania e Palermo. Rotazioni che dovrebbero essere incrementate mano a mano le richieste aumenteranno. Inoltre Ryanair ha confermato nel suo network 8 rotte dall’Italia, rispettivamente Roma, Milano, Bologna, Treviso operato da Venezia, Catania, Pisa, Bari e Napoli. Anche Alitalia ha annunciato un volo da Roma mentre easyjet ha inserito voli rispettivamente da Napoli e Milano. Per noi una bella soddisfazione”.
La manager ha sottolineato che il paese non ha mai avuto un vero proprio lockdown. “L’aeroporto ha chiuso nell’ambito delle strategie messe in atto per il contenimento del virus grazie alle quali si sono avuti ottimi risultati. Dobbiamo dire che il virus non è stato violento come in altri paesi e noi come Tourism Authority non abbiamo mai chiuso e abbiamo lavorato in smart working. Dal 22 maggio c’è stata la riapertura ufficiale degli alberghi, anche se molte strutture sono rimaste sempre aperte per ospitare persone legate all’ambito ospedaliero o che si trovavano a Malta motivi di lavoro.
Naturalmente gli alberghi e tutte le strutture dalla ristorazione all’intrattenimento, alle spiagge si sono dovuti adeguare a una serie di protocolli secondo le indicazioni della Oms e seguire gli standard internazionali per la salvaguardia e la tranquillità dei turisti. Colgo l’occasione per dire che molte strutture hanno colto l’opportunità della chiusura forzata per attuare dei lavori di riattamento e ristrutturazione. Il momento di fermo è stato sfruttato anche dal pubblico che ha attuato una serie di lavori e di migliorie non indifferenti, come quelli inerenti l’urbanistica”.
La stagione estiva a Malta è stata sempre lunga. “In questa situazione più che mai cercheremo di portare il balneare fino a ottobre e successivamente riprendere le attività di city break a Valletta. Dopo dieci anni continuativi di crescita – ha sottolineato Ester Tamasi – ci siamo trovati in una situazione decisamente critica. Ci consola che la crisi è generale e che i segnali di ripresa ci sono, anche se non siamo in grado di dire come sarà.
Possiamo confermare che le tariffe alberghiere non saranno gonfiate, così come quelle dei vettori. A Malta il 27% del pil è dato dal turismo. Puntiamo già da adesso a lavorare sul secondo semestre, da ora fino alla fine dell’anno. Mai come in questo momento, chi avrà la possibilità di viaggiare, dovrebbe affidarsi all’intermediazione, considerando che gli operatori del settore danno garanzie maggiori, venendo incontro a tutte le esigenze dei viaggiatori. Per quanto riguarda la nostra politica – ha concluso – noi continueremo con la nostra comunicazione e le nostre iniziative verso il trade. Non vogliamo arrenderci e invitiamo gli italiani a tornare a Malta, anche per studiare l’inglese, uno dei nostri plus”.
Annarosa Toso