I Grandi Viaggi, nel semestre perdita per 4 milioni

Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire sui conti del primo semestre de I Grandi Viaggi Spa che va dal primo novembre 2019 al 30 aprile 2020.

Al 30 aprile 2020 la liquidità ammonta a 22,7 milioni di euro e la posizione finanziaria netta complessiva è positiva per 14,86 milioni di euro (nello stesso periodo del 2019 era di 16,22 milioni), in lieve calo a causa principalmente dei minori flussi di cassa da attività operativa correlati agli annullamenti dei pacchetti di viaggio programmati nel semestre di riferimento. L' Ebitda è risultato negativo per 1,89 milioni di euro con un miglioramento rispetto al precedente periodo di 1,27 milioni di Euro, dovuto principalmente ai costi per il personale decrementati di circa 470 migliaia di euro rispetto al precedente periodo per effetto dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali nel periodo di emergenza e alla chiusura anticipata dei villaggi esteri e italiani di proprietà a causa della pandemia, e al contenimento di altre spese anche in attuazione a quanto previsto dalle attuali misure di sostegno governative. L'Ebit, negativo per 4,08 milioni di euro, registra un miglioramento di 0,96 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio sempre a causa di minori costi di cui sopra. Conseguentemente anche il risultato consolidato di periodo risulta negativo per 4,1 milioni di euro contro 4,86 milioni di euro del precedente semestre. I ricavi si sono attestati a 15,47 milioni di euro (20,36 milioni di euro nel corrispondente periodo 2019).

Seppur le vendite invernali avevano fatto registrare un miglioramento nei margini, il perdurare dell'emergenza sanitaria è un fattore da tenere in considerazione nella valutazione del risultato del semestre e in quello atteso a fine esercizio, tenuto conto che la parte preponderante dei ricavi del gruppo viene conseguita nel periodo estivo, durante l'apertura dei villaggi italiani di proprietà.

 “Quest'anno – rileva Trendonline.com – i villaggi riaprono necessariamente a fine giugno e dovranno predisporre tutte le misure di sicurezza preventiva inerenti il distanziamento sociale; di conseguenza, i villaggi avranno livelli di occupazione ridotti rispetto a una situazione normale. La situazione semestrale, peraltro, recepisce per i villaggi di proprietà, pur in maniera ridotta rispetto al precedente esercizio, i costi del periodo di chiusura”.

Nel primo semestre, l'emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19, ha determinato dalla fine di febbraio il blocco del fatturato nel semestre in esame. Inoltre, il perdurare della pandemia nei mesi successivi ha determinato la necessità di procedere agli annullamenti dei viaggi verso tutte le destinazioni estere, sia di proprietà che commercializzate, oltre ai viaggi organizzati verso tutte le destinazioni nel mondo, in vendita dal settore tour operator. Il fatturato del semestre ha pertanto registrato un decremento delle vendite del 24% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. In particolare, le destinazioni di proprietà estere hanno registrato un calo pari a circa il 16%, mentre le strutture di proprietà italiane hanno registrato un calo del 14%. Per quanto concerne il settore commercializzato, il decremento del fatturato è stato pari al 69%, mentre per il settore tour operator il fatturato è diminuito del 18% rispetto al precedente periodo. A causa della ridotta attività che oggi è circoscritta ai villaggi italiani di proprietà, tenuto conto delle difficoltà tuttora in essere per la scarsità dei voli e della ridotta utilizzazione delle camere imposta dalle regole Covid-19, la società stima che al termine dell'esercizio possa contenere la perdita dell'EBITDA tra 1,5 e 1,8 milioni di euro.

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