“I piccoli imprenditori sono stati schiacciati non soltanto dalla perdita dovuta al lockdown, ma anche da una serie di spese che hanno dovuto comunque sostenere, come mutui e affitti". Così ha dichiarato Massimo Cecchi, head of real estate di Ubi Banca, in occasione del webinar intitolato "Protagonisti alla riscossa: nuove ricette per il turismo italiano" organizzato da Icon, con Guida Viaggi come media partner. Un momento per puntare sulla messa in campo del proprio know how per spiegare le difficoltà a cui si sta andando incontro e quali potrebbero essere le azioni da intraprendere per una ripartenza vera. Il tema economico è essenziale: senza liquidità le imprese fanno fatica a fare nuovi investimenti.
"Le catene medie hanno cercato di mantenere le quote di mercato, mentre gli investitori opportunistici attendono nuove opportunità di investimento. Come banca abbiamo adottato la strategia di supportare gli enti chiave, in base anche alla capacità del cliente di garantire le performance che promette”, ha aggiunto il manager. Da una parte ci sono quindi gli strumenti finanziari, dall’altra invece ci sono i sistemi territoriali: “E’ importante capire quali siano i modelli di successo e imitarli – ha continuato Cecchi – senza dimenticare il ruolo delle infrastrutture; per fare un esempio riflettiamo su quanto valore abbia l’alta velocità per il settore alberghiero nell’ambito delle vacanze brevi”.
Altro tema, collegato agli investimenti, è quello delle scelte economiche del governo, che hanno avuto un impatto negativo sulla forza lavoro: molti imprenditori non trovano dipendenti perché molte persone preferiscono prendere il reddito di cittadinanza piuttosto che uno stipendio da receptionist.
“Le soluzioni più brevi non sono spesso le più efficaci, molti italiani si sono dovuti spostare all’estero proprio per motivi fiscali, sottraendo forze al mercato. La cultura e le risorse dell’Italia possono contribuire alla rinascita, ma devono essere potenziate e supportate”, ha concluso Cecchi. Un secondo fattore che ingessa è la paura delle persone a prendere l’aereo, con conseguenze devastanti non solo per le compagnie, ma anche per alcune destinazioni, in particolar modo le isole. “Noi siamo attributari del trasporto aereo, non soltanto per il turismo domestico ma anche per quello estero", ha dichiarato Lorenzo Giannuzzi, amministratore delegato del Forte Village in Sardegna. "Già ci manca una fetta di mercato importante che è quello russo, confidiamo di recuperare quello inglese”.
Le strutture alberghiere stanno dimostrando una certa resilienza, ma il tema economico mette d’accordo tutti e l’intervento di Piergiorgio Mangialardi, presidente di Allegroitalia, è stato significativo: “Stiamo cercando di riprenderci adottando protocolli aggiuntivi con attività legate al benessere e alla salute – ha spiegato il manager – abbiamo il medico nelle strutture e applichiamo attenzione massima al rispetto delle norme. Lo stato però dovrebbe dare una mano a chi lavora e a chi da lavoro invece di dare il reddito di cittadinanza".
La seconda proposta di Mangialardi è legata all'imprenditorialità: dare la possibilità a chi vorrebbe mettersi in proprio, ma non ne ha i mezzi economici, di prendere in mano la gestione di una struttura o di una qualsiasi attività a essa legata, assumendosi i rischi ma senza oneri aggiuntivi.
L'outgoing invece è un segmento completamente paralizzato, come ha spiegato Michele Serra, presidente di Quality Group: "Presiedo un lavoro che per il momento non esiste più, è necessario poter tornare a viaggiare in libertà. Bisogna investire in infrastrutture e mettere in campo idee collaborative come per esempio investimenti condivisi anche tra noi concorrenti".