“Stiamo attraversando il deserto e speriamo di vedere il mare”. A questa metafora si affida Beniamino Maltese, executive vice president e cfo di Costa Group, per spiegare che il giorno della ripartenza per il settore crocieristico è quasi alle porte.
“Siamo stati l’unico settore chiuso per decreto, un provvedimento che scadeva il 14 e prorogato poi al 31 luglio. Abbiamo discusso il protocollo contenente le misure di sicurezza e sanitarie con le capitanerie, il ministro dei Trasporti e quello della Salute e siamo sul filo di lana dell’approvazione”. A quando la ripartenza esatta? “A 30 giorni dall’ultima firma sul protocollo”, ha replicato Maltese nel corso del terzo appuntamento di “Italia 2021 – Competenze per riavviare il futuro”, la piattaforma di discussione promossa da PwC Italia per condividere idee, sviluppare proposte e progettare azioni con i massimi esponenti del mondo delle istituzioni, della finanza e dell'impresa che in questa puntata si è concentrata sul turismo.
“Il turismo – ha ricordato il cfo del gruppo – è immateriale, si convive con l’incertezza. Con i nostri agenti di viaggi predisponiamo in anticipo i piani e abbiamo lavorato a stretto contatto con le capitanerie di porto, abbiamo attribuito un livello di capacità massima per ogni settore con specifici protocolli di sicurezza. Dal governo riceviamo un segnale importante – ha proseguito – perché l’articolo 48 del Decreto Sviluppo consente di fare crociere tra porti nazionali. Ora aspettiamo questa logistica e abbiamo bisogno di un mese per ripartire”.
Non ha mancato poi di sottolineare i benefici economici della ripartenza: “Far navigare una nave vuol dire riportare a bordo personale, logistica, far lavorare agenzie di viaggi, catering, approvigionamenti, settore delle riparazioni. Un ecosistema importante che sta soffrendo”. Nel frattempo i costi non si sono fermati: “Abbiamo avuto spese superiori a quelle delle linee aeree – ha sottolineato il manager -. Il nostro è un business molto capital intensive. Stiamo parlando di unità navali che costano un miliardo di euro l’una ed estremamente labour intensive. Anche per tenere ferma una nave abbiamo bisogno dell’eccellenza della marina”.
Un peso, quello della crocieristica nel turismo, del valore di 50 miliardi di euro in Europa, di cui il 25% prodotto in Italia, piattaforma ideale nel Mediterraneo per l’accessibilità dei suoi porti e l’ampia scelta turistica. Un settore che coinvolge dalla cantieristica al settore delle riparazioni e ammodernamenti che sono presenti in ogni porto, dagli istituti tecnico-scientifici agli alberghieri, fino marineria che è fiore all’occhiello del Paese.
Il gruppo sta lavorando anche in Italia con i consolati di Francia, Spagna e Grecia per ottenere l’apertura dei porti in un sistema di reciprocità.
Quali le priorità che Costa Group lancia all’esecutivo? “Tre – ha commentato Maltese -. Una svolta green indispensabile e che va anticipata e sulla quale stiamo investendo attivamente, candidandoci anche come partner per ripensare il sistema portuale crocieristico ed evitare l’overtourism; in secondo luogo è evidente che il lockdown ha cambiato le abitudini digitali e sarà importante questo aspetto nei rapporti con le agenzie e con i fornitori. Infine, ci ricandidiamo per partnership di idee e contenuti con le istituzioni, anche se finora i project financing sono stati fatti solo sulla carta”.
Laura Dominici