Turismo in Germania: due anni per tornare ai ricavi dell’anno scorso

Il turismo in Germania potrebbe richiedere due anni per tornare ai ricavi dell'anno scorso, mentre i viaggi in uscita potrebbero richiedere ancora più tempo per riprendersi dalla pandemia. E' quanto asseriscono gli esperti del settore, come si legge su fonti di stampa estere, sulla base dei risultati emersi dall'ultimo sondaggio effettuato a fine giugno.

La ricerca ha presentato tre scenari per l'attuale fase di "rivitalizzazione": "ottimista", "realistico" e "pessimista". La fase corrente segue la fase di "blocco" di marzo – giugno, quando i viaggi nazionali e internazionali si sono praticamente arrestati e le entrate sono crollate al 10-15% dei livelli del 2019.

La prospettiva più positiva durante la "fase di rivitalizzazione" è per il settore del turismo domestico, poiché i tedeschi si dirigono verso le spiagge del Nord o le montagne del Sud quest'estate, invece, di viaggiare all'estero. C'è chi parla di un outlook "cautamente ottimista".

Prendendo in considerazione lo scenario realistico, le entrate del turismo domestico quest'anno potrebbero raggiungere circa il 60% dei livelli del 2019, ipotizzando che la domanda aumenti fortemente in autunno, rileva l'indagine. Il settore potrebbe quindi recuperare oltre l'80% del fatturato dello scorso anno nel 2021 e raggiungere il 100% nel 2022.

Lo scenario ottimistico vede un recupero più veloce quest'anno mentre quello pessimistico prevede un ritorno più lento.

Si parla anche di una lenta ripresa per il turismo in uscita. Le prospettive "realistiche" per i viaggi di piacere in uscita sono molto più deboli. I tedeschi hanno iniziato a viaggiare di nuovo all'estero a giugno, quando è stato possibile. Di conseguenza, le entrate di quest'anno potrebbero raggiungere solo il 40% circa del livello dell'anno scorso entro la fine del 2020, dicono gli esperti. Ciò potrebbe aumentare solo del 50% circa l'anno prossimo e del 70% circa nel 2023.

Lo scenario ottimistico prevede un recupero al 50% dei ricavi del 2019 quest'anno e al 75% entro il 2022. Quello pessimistico vede i ricavi solo al 35% del livello dell'anno scorso all'inizio del 2022 e solo al 60% entro il 2024.

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