De Micheli: “Trasporto aereo: lo Stato non si tirerà indietro”

“Mesi faticosi quelli che il settore del trasporto aereo ha dovuto subire a causa del covid-19. Oggi ci troviamo a dover affrontare una situazione molto delicata: lo Stato, non si tirerà indietro”. La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha affrontato il problema, in occasione della presentazione del Rapporto e Bilancio 2019 dell’Enac, sottolineando, durante il suo intervento, l’importante lavoro svolto dell’Enac durante la pandemia.

“Sono stata il primo ministro nella storia di questo Paese che anziché promuovere collegamenti ha lavorato per il blocco totale dei trasporti. Anziché far muovere le persone al meglio e in sicurezza, ho lavorato insieme all’Enac per non farle muovere, per far chiudere tutti i trasporti. Mai dare nulla per scontato, soprattutto i trasporti. Il nostro Paese, la settima potenza economica mondiale, si è trovato a non potersi muovere, bloccato da Nord a Sud e nel resto del mondo”.

De Micheli ha spiegato come la ripresa dei collegamenti aerei sia stata programmata con molte tutele per gli stessi passeggeri e per evitare al massimo i contagi. “Dalla misurazione della febbre, ai lunghi momenti di imbarco, al non imbarco del trolley di cui mi prendo la responsabilità, sono state azioni studiate per la sicurezza, perché se una persona si sente sicura viaggia di più, ma la sfida negli aeroporti e negli aerei non è finita. Dobbiamo trovare condizioni che semplificano e velocizzino le operazioni, ma che garantiscano sicurezza”.

De Micheli ha affrontato anche il delicato problema di Alitalia: “Lo so che critiche e preoccupazioni continuano ad essere molte e devo dire anche comprensibili. La storia ci ha raccontato che la vicenda ha avuto nel Paese un costo economico e sociale veramente oneroso. Io penso che la decisione del governo che ha fatto un’operazione di statalizzazione per rendere l’azienda capace di stare sul mercato, sia stata ponderata".

La ministra ha affermato che "la nuova Alitalia deve essere efficiente in termini di servizio aereo e appetibile in termini di alleanze. Non rifacciamo l’Alitalia per questioni legate all’impatto occupazionali. I lavoratori sono importantissimi, ma per loro stessi non andrebbe bene se lo facessimo solo per quello. Devono sapere che se c’è una strategia industriale avranno un futuro, se c’è un’operazione di salvataggio anticamente intesa, anche per loro succederà che tra due o tre anni si ripresenterà lo stesso problema che abbiamo visto negli ultimi anni. Vogliamo fare un’operazione industriale perché ci siamo resi conto che il mercato è enorme e che potenzialmente Alitalia potrà tornare ad essere quello che era. Noi faremo un’operazione industriale per il Paese”.

Annarosa Toso

 

 

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