Av: Italo spinge per un aumento dei posti

Pressing nell’alta velocità ferroviaria. Portare la capienza dei treni a lunga percorrenza (alta velocità + intercity) dall’attuale 50 all’80% dei posti disponibili diventa un caso. E innesca una serie di polemiche. A riportarlo è Il Sole 24 Ore. Il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha ricevuto la richiesta di aumento, presentata con forza da Italo-Ntv. Al momento però le regole non cambiano.

Gianbattista La Rocca, amministratore delegato di Italo, ha incontrato i componenti del Cts per cercare una soluzione, scrive il quotidiano. Gli esperti hanno preso atto della richiesta e analizzeranno i documenti in un’altra seduta del Cts, ribadendo la necessità che vengano fornite soluzioni organizzative idonee. Per il momento dunque, ribadiscono gli esperti, le regole per l’alta velocità restano quelle in vigore. L’alta velocità ferroviaria è stata duramente colpita dalla pandemia. Si calcola che, dopo il lockdown, la domanda per i servizi ferroviari ad alta velocità sia crollata intorno al 25-30% rispetto ai volumi pre Covid (cancellati molti viaggi d’affari e anche turistici). Il crollo del traffico, sommato alle misure restrittive per contenere il contagio, stanno mettendo in ginocchio Italo. Per i treni veloci, infatti, è prevista una capienza del 50% e la lunga percorrenza è l’unico segmento dei trasporti con questa limitazione. La percentuale di riempimento consentita alle compagnie aeree è pari al 100%, mentre per il trasporto pubblico locale (bus, metro e treni regionali) la percentuale ammessa è l’80%. Una disparità di trattamento molto criticata da Italo. II persistere di questa situazione porterebbe la società, che dopo il lockdown contava 87 collegamenti attivi (111 prima della pandemia), ad averne solo 60 su tutto il network nazionale dal prossimo 1° ottobre. La compagnia avrebbe già deciso di sopprimere 12 collegamenti giornalieri sulla tratta Roma-Milano, 8 sulla Roma-Venezia e 2 sulla Milano-Venezia.

Terminato l’incontro, La Rocca ha spiegato: "Siamo appena usciti da una riunione con il Comitato tecnico scientifico dove abbiamo elencato tutte le misure di sicurezza attuate sui treni Italo allo scopo di ottenere l’autorizzazione ad aumentare il riempimento di posti a bordo fino all’80%. Al momento, come tutti sanno, nonostante misure accuratissime che solo l’alta velocità applica, viaggiamo con un riempimento massimo del 50%, mentre tutti gli altri mezzi di trasporto del Paese, metro, bus, treni regionali, sono autorizzati ad arrivare all’80%. Per non parlare degli aerei che viaggiano da mesi senza alcuna restrizione. Una situazione la nostra – dice La Rocca – che non ha eguali in tutta Europa, dove si viaggia quasi ovunque con un’occupazione totale dei posti. Ci aspettiamo che il Cts elimini la disparità di trattamento con gli altri mezzi di trasporto e permetta a Italo di scongiurare una crisi profonda".

Poi la doccia fredda, commenta Il Sole. Il Cts rinvia la decisione e conferma, per il momento, la regola del 50 per cento. In una nota Italo esprime stupore per l’esito della riunione "in considerazione dell’andamento della riunione medesima ed esprime preoccupazione perché l’ipotizzato rinvio potrebbe portare gravi conseguenze all’occupazione ma anche al mercato della concorrenza».

Italo, che durante il lockdown ha registrato una perdita di 200 milioni (veniva garantita solo una coppia di treni Milano-Venezia) potrebbe, se le restrizioni anti-Covid non dovessero allentarsi, passare da una veloce diminuzione dei treni in circolazione allo stop totale, mettendo a rischio il posto di lavoro dei suoi 1.500 dipendenti, segnala il quotidiano. Ma è in pericolo anche il concetto stesso di concorrenza nel settore dell’alta velocità ferroviaria, di cui Italo è stato per 8 anni un modello di successo studiato e ammirato in Europa e nel mondo.

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