L'industria del trasporto aereo brucerà 77 miliardi di dollari durante la seconda metà del 2020, ovvero quasi 13 miliardi di dollari al mese e 300.000 dollari al minuto, nonostante il riavvio delle operazioni. A spiegarlo è Iata, secondo cui anche nel 2021 ci saranno perdite tra i 5 e i 6 miliardi di dollari al mese, con il ritorno al segno più previsto non prima del 2022.
L’associazione internazionale ha invitato i governi a sostenere il settore durante la prossima stagione invernale con ulteriori misure di soccorso, compresi aiuti finanziari che non aggiungano ulteriore debito al bilancio già fortemente critico del settore. Ad oggi, i governi di tutto il mondo hanno fornito 160 miliardi di dollari di sostegno tra aiuti diretti, sussidi salariali, sgravi fiscali per le società e sgravi fiscali specifici per l'industria, comprese le tasse sul carburante.
“Siamo grati per questo sostegno, che mira a garantire che l'industria del trasporto aereo rimanga vitale e pronta a ricollegare le economie e sostenere milioni di posti di lavoro nei viaggi e nel turismo. Ma la crisi è più profonda e più lunga di quanto chiunque di noi avrebbe potuto immaginare. E i programmi di supporto iniziali si stanno esaurendo. Oggi dobbiamo suonare di nuovo il campanello d'allarme. Se questi programmi di supporto non vengono sostituiti o estesi, le conseguenze per un settore già zoppicante saranno disastrose", ha affermato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo di Iata.