America: il settore dei viaggi contro la decisione di Trump sugli aiuti

In America le associazioni di categoria hanno stroncato la decisione del presidente Trump di porre fine ai negoziati sugli aiuti di Stato sul coronavirus fino a dopo le elezioni, definendola "riprovevole" e "tristemente miope".

"In questo contesto di sofferenza umana, perdita straordinaria di posti di lavoro e chiusura di milioni di piccole imprese, la decisione dell'amministrazione è riprovevole", ha affermato Asta in una nota.

Il Congresso è da mesi in una fase di stallo su un altro pacchetto di soccorso per il coronavirus, nonostante gli appelli del settore dei viaggi per aiutare le sue imprese in difficoltà. Il presidente e ceo della Us Travel Association, Roger Dow, ha sottolineato. "A nome dei lavoratori americani, siamo scoraggiati per il fatto che Congresso e l'amministrazione non siano riusciti a raggiungere un accordo sugli aiuti di cui questa industria aveva così disperatamente bisogno, nonostante le prove evidenti".

Nella sua dichiarazione, Dow ha fatto riferimento ai dati di Tourism Economics che hanno rilevato che il 50% dei posti di lavoro nel mondo dei viaggi, 1,3 milioni in totale, andrà perso entro la fine dell'anno senza aiuti immediati.

Dow ha anche affermato che l'11% dei lavori prepandemici sono stati sostenuti dai viaggi, e la mancanza di aiuti federali all'industria renderebbe la ripresa economica a livello nazionale "semplicemente impossibile. Gli americani la cui sussistenza dipende da viaggi e turismo non possono aspettare fino a dopo le elezioni per i sostegni – ha detto -. La realtà è che le piccole imprese in ogni parte d'America stanno chiudendo; avevano bisogno di soccorsi già mesi fa, cosa che è stata chiarita di settimana in settimana".

Asta ha affermato che le agenzie di viaggi in particolare sono state colpite duramente e devono affrontare una lunga strada per la ripresa. I sondaggi effettuati dalla associazione hanno rilevato che oltre il 90% del reddito delle agenzie è diminuito di almeno il 75% e quasi i tre quarti dei membri Asta pensa che cesserà l'attività in sei mesi o anche meno, senza ulteriori aiuti federali.

"I consulenti di viaggio non possono aspettare che gli aiuti arrivino nel dicembre 2020 o nel marzo 2021 – ha detto Asta -. Il nostro governo si sottrae alle responsabilità e mette in ginocchio l'industria dei viaggi".

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