“E’ un prodotto usato anche dai pendolari, ma che grazie all’aspetto panoramico e alla possibilità di creare intorno dei pacchetti turistici, il Trenino Verde delle Alpi è oggi un’offerta turistica apprezzata”. A parlare Ilona Ott, key account manager Italia mobilità viaggiatori, che ha sottolineato gli itinerari e le soste più richieste dai turisti del Trenino Verde e la spettacolarità della città di Berna con un centro storico che vanta 6 km di portici, tra i più lunghi d’Europa.
Oltre alle classiche soste a Spiez, a Thun e alla capitale Berna, patrimonio Unesco, “abbiamo recentemente inserito anche Lauchemalp, detto anche il terrazzo soleggiato”, annuncia Ott. Leggermente al di sopra del limitare del bosco, su un terrazzo creato dal ghiacciaio, si trovano gli alpeggi della valle di Lotschen, incastonata tra le Alpi bernesi e quelle vallesiane, quindi nella regione Jung-frau-Aletsch che è parte del patrimonio mondiale dell’Unesco: Kummenalp, Hockenalp, Lauchernalp e Tellialp. Si giunge alla Lauchernalp partendo dal paese di Wiler, nella Valle di Lotschen, con una funivia che supera un dislivello di 570 metri.
Per quanto riguarda Berna, “è una città visitabile anche in inverno – spiega Ott – grazie ai portici che proteggono dalla pioggia e riparano dal freddo. Berna è chiamata anche la città degli orsi – ce ne sono tre in mezzo alla città – inseriti in un habitat unico, dove gli orsi possono accedere nel fiume. Solo questa visita è un’esperienza da vivere e da raccontare”.
Il Trenino Verde delle Alpi nei weekend fino alla fine di ottobre, nelle prime ore del mattino, ha frequenza oraria. Dopo questa data ogni due ore. “Da Domodossola a Berna la percorrenza dura due ore e un quarto; la tratta andata e ritorno si può fare tranquillamente in giornata. Il mercato italiano predilige il giro classico sul battello sul lago di Thun con la visita di Berna. Anche l’escursione a Kanderstag piace molto. Ma la proposta che stiamo pubblicizzando è quella di Lauchernalp”, conclude la manager.