Il fronte comune del settore

Regole, protocolli ed evoluzione del format, cosa è stato fatto e cosa si farà per la ripartenza: da queste premesse ha preso il via il 15mo appuntamento di e-MARTEDIturismo di Guida Viaggi, dal titolo "Il futuro del Mice passa da Abu Dhabi", promosso in collaborazione con ADCEB (Abu Dhabi Convention & Exhibition Bureau).

Le premesse
"Il Mice ha un problema". Stefano Fiori, vice presidente Federturismo, presidente Convention Bureau Roma e Lazio, ha lanciato il sassolino, osservando che, “nonostante il lodevole lavoro fatto dalle associazioni, il settore da parte del governo è poco riconosciuto. C’è stata molta frammentazione, invece dobbiamo imparare a lavorare assieme”. Sulla stessa linea Giulio Ferratini, vicepresidente Federcongressi&Eventi: “Abbiamo raccolto le informazioni che venivano dalla politica, ma la risposta è stata confusionaria da parte del decisore, per una sua non conoscenza del settore – ha raccontato -, e c’è anche una grande frammentarietà di operatori alla ricerca di risposte immediate”. L’organizzazione ha redatto uno standard di gestione in sicurezza dell’evento, “uno strumento tecnico adottato dagli attori del sistema”.
L’unità di intenti è un concetto più volte emerso: "Siamo partiti dal metterci insieme – ha spiegato Maddalena Milone, presidente Mpi Italia Chapter -, abbiamo accolto la proposta di Site e Federcongressi di fare massa critica per far capire che siamo un settore con caratteristiche specifiche, abbiamo leggi diverse dal leisure”.
Dora Paradies, country manager Dct Abu Dhabi Italy, lo ha sottolineato: "Torna nel settore la parola insieme. Si è sempre sentito parlare di fare sistema, ma poi ognuno lavorava per sè, ora non è stato così". Si è presa coscienza del fatto che il Mice è "un mercato, un’industria, facciamo massa critica, andiamo avanti assieme. Spero – ha detto la manager – che possa essere un ‘modus operandi’ per il futuro”. Entrando nello specifico, Paradies ha evidenziato che nel Mice si sta cercando di capire “come organizzare gli spazi e riportare in attività il settore". C'è un nuovo modo per farlo ed è identificato con il termine phygital, cioè fisico e digitale da portare avanti assieme.

Da dove ripartire?
Ma da dove ricominciare? "Non è del tutto chiaro – risponde Daniela Oddo, presidente Site Italy Chapter -, c'è un congelamento dell'economia che dà problematiche e su cui stiamo lavorando". Non manca, tuttavia, un messaggio positivo: "E' necessario continuare a lottare per trovare una via di uscita, dobbiamo ritornare a una nuova normalità", anche se il nuovo restart non comincerà "prima della seconda metà del 2022".
Aim Group a livello internazionale è ripartita “con piccoli eventi di carattere locale con aziende che hanno voluto realizzare meeting di piccola portata", ha testimoniato Marco Quagliarella, director of international operations. Ma è "nella pianificazione dei prossimi 24 mesi – ha avvertito – che si gioca la ripartenza". Su quali elementi basarsi? “L’ibrido è una grossa sfida, insieme al comunicare sicurezza ai partecipanti – osserva Milone -. Di certo il fattore umano non potrà mai essere scalfito dalla tecnologia”.
Per Oddo “il valore umano è uno degli elementi importanti per la rinascita”.
Quagliarella ha aggiunto un tassello, osservando che “nell’organizzazione di un evento bisogna raggiungere il massimo coinvolgimento delle persone”. 
E se la pandemia ha scoperchiato il vaso di Pandora, facendo emergere “il peggio che sottostà al nostro sistema – ha detto Ferratini – i più forti restano sul mercato, ma non è detto che siano i più grandi”. Pertanto, si dovrà ragionare “sugli indici di valore dei bilanci”. Tra le linee guida non devono mancare dati ed osservatori, sostiene Fiori, ma superando la dispersione.
Resta forte la consapevolezza dell'importanza del “lavorare assieme e dell’unire i vari attori”. Di qui la proposta di “un gemellaggio Italia-Abu Dhabi per generare una visione assieme”, ha suggerito, infine, Paradies.                  

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