Il traffico aereo in diminuzione ha portato con sé quanto meno un miglioramento nella puntualità dei vettori durante la metà dell'estate, come mostrano i più recenti dati del Dipartimento dei trasporti americano. Ma a luglio, cinque mesi dopo l'inizio della pandemia, i rimborsi hanno continuato a rappresentare una grave complicazione per i viaggiatori e i loro consulenti di viaggio.
Secondo l'ultimo Air Travel Consumer Report del Dot, le 10 principali compagnie degli Stati Uniti sono state puntuali il 90,5% delle volte a luglio, rispetto a solo il 76,9% a luglio 2019. I dati includono i voli operati da Delta, United, Southwest, American, Alaska, Spirit, JetBlue, Frontier, Hawaiian e Allegiant. Comprendono anche collegamenti operati da compagnie aeree regionali per i marchi United Express, Delta Connections e American Eagle, nonché per Alaska e Hawaiian. Il Dot definisce un volo in orario quando arriva entro 15 minuti dall'orario. L'impennata nei voli in orario lo scorso luglio è stata guidata da Southwest, che è stata puntuale il 94,5% delle volte, rispetto all'80,3% dell'anno precedente. Southwest ha mantenuto tale performance fino ad agosto e settembre, con un risultato di puntualità del 94,4% per il terzo trimestre, ha dichiarato il chief operating officer Mike Van de Ven.
Le performance del settore aereo, tuttavia, sono state peggiori nel mese di luglio quando si è trattato del tema rimborsi, suggeriscono i dati del Dot. Nel corso del mese, l'ente ha ricevuto 10.257 reclami relativi ai rimborsi rispetto ai soli 187 del luglio precedente. Le richieste ammontavano a oltre il 90% del totale dei reclami relativi ai viaggi aerei ricevuti dal Dot a luglio.
I consulenti di viaggio sono stati particolarmente attivi, registrando 1.765 reclami a luglio rispetto ai soli 55 di un anno prima.
I rimborsi sono diventati un problema importante all'inizio della pandemia: le compagnie aeree hanno cancellato fino al 90% dei loro schedule e, a corto di denaro, hanno cercato modi per aggirare i requisiti federali nel dare seguito a rimborsi per le cancellazioni.
Tali azioni hanno portato a un ordine di esecuzione del 3 aprile emesso dal Dot, in cui si è comunicato alle compagnie aeree che rimanevano obbligate dai regolamenti sui rimborsi.