E' spaccatura al governo sul tema del lockdown in tutta Italia durante i giorni delle feste di Natale. Come riporta il Corriere della Sera, gli scienziati suggeriscono di seguire il modello delle zone rosse, lasciando però ai cittadini maggiori possibilità di spostamento rispetto alle restrizioni della primavera scorsa. Invece, la squadra del premier Giuseppe Conte è divisa.
Oggi è prevista una nuova riunione degli esperti del Cts. Poi Palazzo Chigi dovrà decidere cosa si potrà o meno fare durante le feste. Una decisione che deve essere presa a fronte del fatto che "la curva del virus ancora non scende come dovrebbe", dicono gli scienziati. Alla luce dei nuovi contagi i ministri Speranza, Boccia e Franceschini sono favorevoli al lockdown totale. Posizione che è stata sostenuta dal commissario Domenico Arcuri e che, invece, è contestata da Teresa Bellanova.
Dal canto suo il Cts chiede di "potenziare i meccanismi di controllo per il rispetto delle norme già in vigore", inoltre, invita il governo a disporre "misure più stringenti per impedire la circolazione delle persone".
A quanto scrive il Corriere, sono due le ipotesi. Una è che durante le feste l’Italia sarà una grande zona arancione, con bar e ristoranti chiusi, spostamenti limitati, ma con i negozi aperti. La seconda che sia una zona rossa nazionale. Il che vorrebbe dire un nuovo lockdown generale, come nella scorsa primavera. Il blocco totale è stato il nodo del confronto-scontro, dentro il vertice e tra governo e scienziati.
In termini di tempistiche, il nostro Paese potrebbe fermarsi dal 24 dicembre al 6 gennaio, con le regole della fascia arancione o rossa.
Oppure le chiusure potrebbero esserci solo nei giorni festivi e prefestivi (24-25-26-27-31 dicembre e 1-3-6 gennaio). In ogni caso, sarà un nuovo Dpcm a introdurre la stretta per le festività natalizie. Il decreto del presidente del Consiglio dovrà essere accompagnato da un nuovo decreto legge sulla limitazione delle libertà personali o da un emendamento all’ultimo decreto legge del 3 dicembre, scrive il Corriere.