Semaforo verde per il Boeing 737 Max. A ventidue mesi dal blocco mondiale dopo il doppio incidente in Indonesia ed Etiopia l’Easa, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, annuncia in una nota di aver dato l'ok al ritorno in servizio anche nel Vecchio Continente del velivolo. La decisione arriva dopo la luce verde delle autorità omologhe degli Usa, del Brasile e del Canada.
"Dopo un’analisi approfondita da parte dell’Easa abbiamo stabilito che il velivolo può tornare in servizio in sicurezza – spiega nel comunicato ufficiale Patrick Ky, direttore esecutivo di Easa -. Questa valutazione è stata fatta indipendentemente da Boeing o dalla Federal Aviation Administration e senza alcuna pressione economica o politica".
Nel consentire di nuovo il servizio in Europa l’agenzia continentale per la sicurezza aerea chiarisce — fornendo anche diversi documenti — che il via libera arriva dopo aver imposto un pacchetto di aggiornamenti del software, così come degli interventi sull’impianto elettrico e sulla manutenzione. Il tutto affiancato dagli aggiornamenti dei manuali di volo e con regole precise sull’addestramento dei piloti per un decollo in sicurezza. Il 737 Max è già tornato in servizio nelle Americhe: alla fine dell’anno passato sono decollati quelli di American Airlines, la messicana Aeromexico, la panamense Copa Airlines, la canadese WestJet e la brasiliana Gol. Nei prossimi tre mesi toccherà anche ad Air Canada, United Airlines e Alaska Airlines. In Europa Ryanair ne ha comprati di recente altri 75, portando l’ordine a 210. La dicitura "Max", ricorda Il Corriere della Sera, resta ancora un mistero: si vedrà nei prossimi mesi se resta oppure sparisce dagli aerei.
Il via libera europeo è arrivato nel giorno in cui proprio lo stop al 737 Max nel marzo 2019 e i ritardi nello sviluppo del 777X pesano sensibilmente sui conti di Boeing. La società, prosegue il quotidiano, ha chiuso il 2020 con un rosso di 11,9 miliardi di dollari. Nell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre) dell’anno passato il colosso aerospaziale dichiara di aver perso 8,4 miliardi di dollari dopo aver accantonato 6,5 miliardi per il progetto 777X, l’aereo a doppio corridoio che dovrebbe prendere il posto del Boeing 747 e che ora dovrebbe essere consegnato a partire dalla fine del 2023. È il secondo anno in negativo per la società di Seattle dopo i 636 milioni di perdite registrati nel 2019, in quel caso solo per le conseguenze del 737 Max.