I giganti si riprendono il mare

Si naviga. A vista, come vuole l’adagio: ma si naviga. Ed è già una notizia, dopo la lunga serie di stop and go che ha caratterizzato gli ultimi dodici mesi del cruise. E l’abbrivio del 2021 vede il “laboratorio Italia” ancora una volta in prima fila: i big player di casa nostra sono infatti tra i primi al mondo a rimettere piede (e scafi) in acqua, con Msc Crociere che ha già fatto da apripista, mentre Costa Crociere ripartirà nelle prossime settimane.

Le tre T: trend, target, turismo di prossimità
Gli addetti ai lavori sono concordi sul fatto che i mesi a venire saranno caratterizzati da una voglia di turismo “sotto casa” e “certificato” anche per chi sceglie di solcare i mari, garantito dai rigorosi protocolli sanitari delle compagnie. E le compagnie si stanno attrezzando di conseguenza, con itinerari italiani o tutt’al più mediterranei, con un riempimento delle navi al 70% della capienza e i connazionali delle regioni gialle e arancioni come target principale, essendo ragione di spostamento valida per i Dpcm il dover raggiungere un porto d’imbarco. “Sto cogliendo già da inizio anno segnali importanti sulla propensione degli
italiani a prenotare le loro vacanze per l’estate – ci spiega Leonardo Massa, country manager Italia di Msc Crociere -. C’è grande attenzione per i prodotti dell’area mediterranea e – molto più a rilento – per Nord Europa e Caraibi. Le vacanze di prossimità la faranno da padrone anche quest’anno, e allo stato attuale il cruise offre la vacanza più certificata e più sicura”.
Carlo Schiavon, country manager di Costa Crociere, rileva che “il nostro primo target di riferimento è il crocierista fidelizzato” ma che in questo scenario “è evidente che le crociere possono facilmente attirare l'interesse di nuovi clienti, come ad esempio coloro che amano i city break, per i quali le nuove minicrociere di 3 e 4 giorni potranno risultare davvero appealing”.

Le previsioni di Clia
Anche la Cruise Lines International Association, meglio nota col suo acronimo Clia, è prodiga di fiducia: in un rapporto sulle prospettive 2021 ha infatti rilevato "ottimismo all'orizzonte", anche perché due appassionati di crociere su tre sceglieranno il cruise anche quest'anno, mentre il 58% dei turisti internazionali che non hanno mai sperimentato una crociera che si è detto disposto a farlo nei prossimi anni. Per quanto riguarda i piani industriali, lo store ha dimostrato grande resilienza: Clia prevede il debutto di ben 20 nuove navi transoceaniche nel 2021.
In tal senso le aziende “italocentriche” stanno dando il loro contributo: Costa Crociere ha dato il benvenuto a Costa Firenze a dicembre 2020, mentre Costa Toscana, la nave gemella di Costa Smeralda, debutterà a fine 2021 in Brasile. A sua volta, Msc ha due navi in pipeline per la primavera-estate, Msc Virtuosa e Msc Seashore, che porteranno la sua flotta a 19 unità.

I player in attesa
E poi c’è chi decide di aspettare ancora, per ripartire: è il caso di player del calibro di Royal Caribbean e Norwegian Cruise Line. Rci ha sospeso le partenze delle sue navi – e di quelle dei brand controllati, Celebrity Cruises e Silversea in testa – fino ad aprile 2021. Fa eccezione solo la Quantum of the Seas, che ha ripreso a navigare nei mari di Singapore già da un paio di mesi grazie alla certificazione governativa CruiseSafe. Rci ha nel frattempo ceduto Azamara a Sycamore Partners, una private equity di New York: un’operazione da 201 milioni di dollari che dovrebbe concludersi entro il mese di marzo e che prevede l’acquisizione del marchio, di tre navi e della proprietà intellettuale associata.
“La nostra strategia – rivela il presidente e a.d. di Royal Caribbean Group Richard D. Fain – è quella di garantire più risorse a Rci, Celebrity Cruises e Silversea, continuando a lavorare per farle crescere man mano che emergiamo da questo periodo senza precedenti”.
Per parte sua, anche Ncl ha fissato il restart dei suoi brand – Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises compresi – a maggio, proseguendo nel suo impegno di ritornare ad operare in ottemperanza ai requisiti richiesti dal Framework for Conditional Sailing Order divulgato dal Cdc statunitense.

Adv sempre al centro
Quanto al matrimonio storico tra mondo delle crociere e mondo delle adv, “il canale di osmosi con le adv non si è mai interrotto – spiega Massa di Msc -, abbiamo avuto centinaia di adv in ogni singola partenza degli scorsi mesi, e il restart è stata possibile, anche per le partenze sottodata, grazie al loro supporto. Anche per questi mesi e per l’estate, le adv continuano a essere il principale canale distributivo: i clienti e i cittadini si sono abituati di più agli acquisti online, in questo periodo di forzate chiusure, ma ci sono molte adv che si sono attrezzate e presidiano ottimamente il canale digitale, quindi non vedo un drammatico cambio nelle quote di vendita delle adv, ma solo – eventualmente – nelle modalità”.
“In un momento delicato come quello attuale – gli fa eco Schiavon di Costa – gli adv sono i nostri migliori ambasciatori. Negli ultimi mesi abbiamo investito moltissimo sulla formazione online: attraverso il programma Costa Academy abbiamo coinvolto oltre 4.500 agenti e colto l’occasione della ripartenza per organizzare 41 educational, chiamati proprio 'Ambasciatori della ripartenza', portando a bordo oltre 3.000 adv per far toccare loro con mano il nostro nuovo modo di fare crociera e testare il Costa Safety Protocol. La risposta generale è stata a dir poco eccellente".         

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