Dark web, arrivano i “furbetti” del test

Il test Covid-19 è negativo. E il viaggiatore sale tranquillamente in aereo e parte. Peccato il documento, apparentemente regolare in tutte le sue parti, sia stato ottenuto sul dark web ed è, ovviamente, un falso. Chi l’ha utilizzato ne decanta l’accettazione durante un recente viaggio e spiega ad altri utenti come ottenere i propri documenti. La vicenda, come ovvio sia, è oggetto dell’attenzione delle autorità competenti e sono già stati effettuati arresti in Francia, Brasile, Regno Unito.

Il passeggero che irresponsabilmente presenta un falso certificato di test o di vaccinazione, e che può essere asintomatico, può rappresentare un grave rischio e infettare altri passeggeri. Poiché i risultati negativi al Covid-19 sono diventati sempre più un requisito per i viaggi internazionali e anche nazionali in tutto il mondo, documenti fraudolenti destano crescente preoccupazione. Ora, con i programmi vaccinali in corso, hanno cominciato a emergere anche documenti falsi di vaccinazione.

Come riporta Travel Weekly, per Nick Careen, senior vice president for the airport, passenger, cargo and security division Iata “se non sono digitalizzati, i test Covid-19 e i documenti vaccinali falsi rappresentano un'enorme preoccupazione, non solo per noi ma anche per i governi e i consumatori. Siamo a conoscenza di una grande quantità di risultati contraffatti, comparsi nelle ultime settimane in diversi Paesi in tutto il mondo”.

Se tale frode si dovesse diffondere, il timore di Iata è che potrebbe gravare sulle riaperture delle frontiere ma è impossibile quantificare quante frodi sui risultati dei test e sui certificati di vaccinazione siano già in atto.

Secondo Daniel Shkedi, senior product marketing manager della società di prevenzione delle frodi e-commerce Forter, questi fake non ancora diffusi.

“Al momento non ho visto marketplace inondati di modelli ma quando mi addentro nei forum, la gente ne parla – spiega –  e man mano che i viaggi aumenteranno, ne vedremo di più”.

La soluzione principale proposta per combattere tali frodi è l'uso di passaporti sanitari digitali, sui quali i risultati dei test e i certificati di vaccinazione possano essere caricati in modo sicuro da centri verificati o autorità di vaccinazione e poi collegati digitalmente all'identità di un viaggiatore.

La Iata, che suggerisce di spostare la documentazione dai registri cartacei facilmente manipolabili al digitale, non parte disinteressata nella questione. Il suo Travel Pass, un'applicazione per confermare lo stato di salute di un passeggero, è in fase di sviluppo e diventerà disponibile per il download dal primo marzo.

Shkedi però sottolinea che nessuna soluzione sarà infallibile e infine, “tutti i sistemi potranno essere violati”.