Ci vorrà ancora un po’ di tempo perché dovrà essere scorporato dal dicastero della Cultura, ma finalmente potremo contare su un ministero per il Turismo e, fra un po’ di tempo, anche di un portafoglio specifico. Praticamente nulla in confronto ai 18 anni di attesa. Con la nomina a ministro del Turismo di Massimo Garavaglia, classe 1968, nato a Cuggiono (Milano) e laureato in Economia e Commercio alla Bocconi, si apre un’era nuova per il settore.
La sua storia professionale lo vede consulente aziendale, è stato nei CdA di Cassa Depositi e Prestiti e Agenzia Italiana del Farmaco. Dal 1999 al 2009 è sindaco di Marcallo con Cascone, nel Milanese. Nel 2006 è eletto alla Camera dei Deputati; nel 2008 al Senato, dove è nominato vicepresidente della Commissione Bilancio. Nel 2013 è eletto al Senato ma si dimette perché chiamato come assessore all’Economia della giunta Maroni in Lombardia. Nel 2018 è eletto alla Camera nel collegio uninominale di Legnano. È Sottosegretario all’economia nel Governo Conte I.
Nella fase di transizione il ministero non avrà un portafoglio e il ministro è preposto al coordinamento delle iniziative del settore del turismo. Si tratterà di capire modalità e tempi della partenza e la compatibilità col titolo V, ma il desiderio delle associazioni di categoria si è finalmente realizzato e tutti dichiarano piena disponibilità ad un prossimo incontro.
“Ci voleva il professore Mario Draghi per risolvere con determinazione e lucidità una questione sulla quale ci si arrovellava da decine di anni senza trovare mai la soluzione – commenta Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio -. Se il buongiorno si vede dal mattino, si apre una grande stagione per il turismo, stremato dalla crisi in corso, almeno sotto il profilo istituzionale”.
“Bene il ministero del Turismo che finalmente riconosce il ruolo strategico del nostro settore per l’economia del Paese. Il nuovo esecutivo fa un salto in avanti per le politiche del comparto e con l’istituzione di un ministero dedicato conferma l’importanza economica della nostra attività”, dichiara Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che aggiunge: “Mai come oggi il settore alberghiero necessita di una strategia organica e di una visione di medio/lungo periodo per tornare a crescere e competere sul mercato globale del turismo. Al nuovo ministro chiediamo una road map per uscire dalla crisi e mettere in sicurezza le aziende del settore che sono un potenziale importante anche per la rinascita del Paese. Il recovery plan è un tassello fondamentale, ma il settore ha purtroppo ancora bisogno anche di interventi di diretto supporto alle imprese”.
“Con la reintroduzione di un ministero del Turismo con portafoglio il turismo italiano, la prima industria del Paese con il 13% di contributo al Pil, finalmente dopo 18 anni di attesa ritrova la propria casa – dichiara la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli. –
Si tratta di un risultato storico, frutto di anni e anni di battaglie portate avanti nella convinzione che solo con un dicastero ad hoc si potesse governare un sistema, un mercato, così complesso e variegato come quello turistico. Le sfide che attendono il neo ministro sono enormi, il settore turistico post pandemia è praticamente stato azzerato e saranno necessari ancora mesi per una lenta ripartenza che dovrà necessariamente essere accompagnata da aiuti economici finalmente concreti e adeguati”.
“Un ministero atteso da anni dal comparto – spiega Ivana Jelinic, presidente Fiavet – e che giunge nel momento più difficile della storia del turismo italiano. Siamo certi che agenzie di viaggio e operatori turistici avvieranno presto un fattivo dialogo e una collaborazione in vista di una rinascita completa del settore basilare per il nostro Paese. Non era più possibile non dedicare un ministero a un comparto che, come attestano i dati di Confcommercio, contribuisce per 44 miliardi alla bilancia commerciale italiana e registra un valore della produzione di 190 miliardi”.
“Rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro all’on.le Massimo Garavaglia, neo ministro del Turismo, e ringraziamo il presidente del Consiglio dei ministri, prof. Mario Draghi, per l’attenzione dedicata al nostro settore, al quale vengono finalmente dedicati il rilievo e l’attenzione che merita. – dichiara Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi -. Assicuriamo sin da ora la piena disponibilità del sistema Federalberghi a collaborare con il Governo, nell’interesse del Paese. Il turismo ha bisogno di interventi immediati, per uscire dalla tempesta, e di programmare la ripartenza con investimenti che consentano di competere ad armi pari con l’agguerrita concorrenza internazionale”.
Laura Dominici