Draghi, l’esordio al Senato: “Il turismo va aiutato, ma deve cambiare modello”

Un passaggio a metà discorso che riconosce le difficoltà del settore ma che sottolinea la necessità di cambiamento del suo modello di crescita. E’ questa la sintesi delle parole dedicate dal neo-premier Mario Draghi al turismo italiano nel corso del suo discorso d’esordio al Senato di stamattina.

 

“Nel nostro Paese alcuni modelli di crescita dovranno cambiare – ha spiegato Draghi a Palazzo Madama -. Ad esempio il modello di turismo, un’attività che prima della pandemia rappresentava il 14 per cento del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia”.

 

Poi l’ex presidente della Bce ha posto l’accento sulle necessarie trasformazioni del comparto: “Il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato”.

 

Draghi ha ringraziato il suo predecessore, Giuseppe Conte e ha voluto, tra le altre cose, ribadire che “l’euro è irreversibile” e che il suo governo nasce “nel solco dell’Ue e dell’Alleanza atlantica“. Dopo il discorso, è ora il momento dei tanti interventi dei gruppi politici. Il voto di fiducia di Palazzo Madama è previsto a partire dalle 23.

 

I commenti dal settore

Non sono tardati i commenti del settore alle parole del neo-premier. In una nota Confindustria Alberghi ha sottolineato che l’intervento del premier Draghi al Senato ha fissato anche alcuni punti importanti per quanto riguarda il turismo. Nel riconoscere la rilevanza del settore per l’economia del Paese, richiamando quel 14% di Pil che viene attivato dal turismo, ha assicurato aiuti ad imprese e lavoratori del settore duramente colpiti dalla pandemia. Nel contempo ha sottolineato l’esigenza che i nuovi modelli di sviluppo turistico siano fondati sulla preservazione del patrimonio ambientale artistico e culturale che ne costituiscono le principali chiavi di successo.

 

Importante – vien fatto presente – anche l’impegno ad evitare, seppure nel rispetto delle emergenze, comunicazioni all’ultimo minuto su misure che condizionano l’operatività delle imprese e la vita delle persone.

 

Il segnale del presidente Draghi è di grandissima importanza perché riconosce il ruolo del settore nell’economia del Paese e disegna un percorso di sviluppo in chiave di sostenibilità che è in piena sintonia con le attività avviate da molte imprese prima della crisi – commenta  Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. Digitalizzazione e innovazione, transizione verde e coesione sociale trovano pienamente spazio e coerenza in un fenomeno come il turismo che cresce insieme al territorio e al contesto culturale e sociale che lo circonda“. Una conferma, dopo l’istituzione del Ministero, della piena consapevolezza, della rilevanza e della drammatica situazione che sta vivendo il mondo del turismo cui ha assicurato aiuti per imprese e lavoratori.

 

“Imprese e lavoratori del turismo vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia sono le parole pronunciate dal neo premier Draghi in aula al Senato che dimostrano ancora una volta la sensibilità ed attenzione verso un settore economicamente fortemente provato – ha dichiarato la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli -. Così come abbiamo apprezzato che nel discorso sia stata presa consapevolezza e riconosciuta la necessità d’ora in avanti di cambiare approccio nel segno di un maggiore coordinamento ponendo fine agli allarmismi nel rispetto del lavoro di tutti”.
Lalli osserva anche che la crisi “ha dimostrato che il modello di sviluppo turistico e  sostenibile pre-covid non è più ripetibile. Ci ha offerto l’opportunità per ridisegnare il turismo con maggiore attenzione a sostenibilità, autenticità, per ricostruire il turismo in modo sicuro e rispettoso. L’Italia è un grande Paese di cui dobbiamo essere orgogliosi e per il quale siamo pronti a ripartire con coraggio e fiducia, ma la ricostruzione del turismo deve essere in cima alla lista delle priorità”, sottolinea.
Anche Aiav è soddisfatta dell’importanza che il governo Draghi ha attribuito al settore del turismo. Alla luce delle dichiarazioni del neo premier, Fulvio Avataneo, presidente Aiav – Associazione Italiana Agenti di Viaggio, ha così commentato: “Siamo molto soddisfatti dell’importanza che il presidente Draghi ha voluto attribuire al settore, riattivando un Ministero che mancava ormai da troppo tempo. E il fatto che lo abbia dotato di una propria autonomia finanziaria sottolinea, a nostro modo di vedere, l’essenzialità del comparto per l’economia del Paese”.
L’augurio è che “il ministro Massimo Garavaglia affronti e risolva le numerose e importanti questioni che lo attendono con la consapevolezza di rappresentare un dicastero importante, di serie A, in grado, se opportunamente sostenuto e coadiuvato, di partecipare più che attivamente non solo alla ripresa, ma anche al futuro del nostro Paese. Da parte della nostra associazione troverà certamente tutta la collaborazione e il supporto necessari. Ci auguriamo di poterlo incontrare presto per definire l’agenda delle priorità. Buon lavoro ministro!”, ha concluso Avataneo.
Soddisfazione espressa anche da Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, associazione nazionale di categoria del turismo residenziale, che accoglie con piacere le parole del neo premier, sottolineando che “la presa di coscienza di questa crisi, profonda e dilagante, da parte della politica è il primo passo per la ripartenza – afferma -. Il primo discorso è stato positivo: si è parlato di aiutare imprese e lavoratori del turismo che sono stati colpiti in modo drastico dalla pandemia. Tra questi ci sono sicuramente gli alloggi extra alberghieri. Le scelte del prossimo periodo saranno fondamentali per la sopravvivenza o meno di migliaia di aziende in tutta Italia – prosegue Bettanin -. Non si può ignorare il valore del comparto turistico che per anni ha determinato una quota importante del Pil nazionale. Come è stato detto, prima dell’epidemia rappresentava il 14% delle attività economiche. Dopo questa apertura, attendiamo quei sostegni concreti che nell’ultimo anno sono mancati”.
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