Le strategie degli operatori per far fronte agli effetti della pandemia: dalle tariffe flessibili, alle fusioni, alla concentrazione su un particolare prodotto fino all’attesa di un ritorno del business
Come si stanno muovendo gli operatori europei? Quali sono le strategie che i big del Vecchio Continente stanno adottando per far fronte agli effetti della pandemia? C’è chi vede una ripresa possibili nelle destinazioni del Mediterraneo e punta su tariffe flessibili, chi preferisce la strada delle fusioni e acquisizioni, chi si focalizza sulla vendita di un particolare prodotto, come tour e attività e chi, nonostante sia stato duramente colpito dal Coronavirus, si aspetta che il business riprenda nei prossimi mesi.
In Germania
In Germania Fti ha messo in campo piani ambiziosi per l’estate 2021: punta, infatti, a trarre profitto da una riapertura del turismo in destinazioni del Mediterraneo quali Grecia, Spagna e Turchia. Lato commerciale, l’operatore tedesco sta portando avanti una politica di prezzi flessibili. Nonostante la domanda rimanga attualmente bassa, il gruppo crede in un aumento delle prenotazioni dopo Pasqua una volta che le prospettive di viaggio per la stagione estiva saranno più chiare e i vaccini Covid-19 avranno una maggiore diffusione.
Presentando il programma dell’estate 2021, Ralph Schiller, amministratore delegato del gruppo, ha descritto il portafoglio di offerte per le vacanze in 120 Paesi in tutto il mondo come “completamente prenotabile”. L’offerta alberghiera è stata ampliata in diverse aree, tra cui Grecia (+ 20%) e Maiorca, Bulgaria e Tunisia. Il manager si attende, inoltre, che le restrizioni di viaggio per mete come Egitto, Canarie, Baleari e Dubai vengano allentate in modo che possano essere visitate “dalla primavera o al più tardi dall’estate in poi”, mentre sul lungo raggio considera Maldive, Mauritius, La Réunion e Seychelles come destinazioni sicure. Traspare dalle parole dell’a.d. un velo di ottimismo: “Il 2021 potrà essere un anno di successo”. Al momento, la maggior parte delle prenotazioni sono state effettuate per la fine dell’estate e l’autunno.
Fti sta anche perseguendo anche la politica della tariffazione più flessibile, offrendo ai clienti la possibilità di cancellazioni dell’ultimo minuto o ri-prenotazioni per le vacanze fino al 31 ottobre 2021. Questa “tariffa flessibile“, che costa il 3% del prezzo della vacanza, permette ai clienti di annullare fino a 15 giorni prima della partenza con un rimborso completo (esclusi i costi tariffari) o di riprenotare gratuitamente. Inoltre, il tour operator sta espandendo il suo strumento di prenotazione Fti 360, che consente agli agenti di viaggi di creare pacchetti vacanza individuali, per coprire tutte le destinazioni. I clienti possono combinare i loro hotel e voli con un tour o altri servizi aggiuntivi.
Tui si affida, invece, a un’altra strategia: rafforzare la vendita di tour e attività attraverso tutti i canali di distribuzione. Un lavoro molto attento per adattare il prodotto alle circostanze create dal Covid in termini di salute e sicurezza, fornendo anche la flessibilità necessaria in questo particolare momento. In totale sono proposte 170mila escursioni, attività, biglietti e trasferimenti per i suoi partner del settore, per gli agenti di viaggi e per i clienti in più di 140 Paesi.
“Il mercato globale dei tour e delle attività inizierà a riprendersi all’inizio del 2021 – ha commentato David Schelp, ceo di Tui Musement -; fino ad ora, il mercato è stato caratterizzato da una moltitudine di piccoli fornitori locali; un grande marchio come Tui può fornire sicurezza e affidabilità con una piattaforma comune”.
In Spagna
Nella penisola iberica c’è, invece, una nuova aggregazione in vista: Viajes El Corte Inglés (Veci) e Logitravel stanno finalizzando la fusione. Si tratta della seconda grande operazione del settore avvenuta nel mezzo della crisi dovuta alla pandemia, dopo che Avoris e Globalia hanno ratificato l’accordo per unire le loro attività e nominato il ceo di Ávoris, Vicente Fenollar, presidente del cda della risultante Ávoris Corporación Empresarial.
In questa nuova integrazione, attraverso una joint venture, Veci manterrebbe la maggioranza della società risultante, sebbene non ci siano ancora percentuali o assetti gestionali definiti. Le parti sperano di chiudere l’operazione nelle prossime settimane e poi sarà la Commissione Nazionale Mercati e Concorrenza (Cnmc) a dare il via libera. Logitravel porta in eredità la sua forza, che è la distribuzione online e la connettività dei prodotti per hotel, crociere e aerei. Viajes El Corte Inglés, da parte sua, fornisce il suo modello di business più tradizionale e una delle reti più estese di agenzie di viaggi fisiche. Nasce così il secondo gruppo distributivo più importante.
In Svizzera
Il gruppo svizzero Hotelplan ha subito il suo peggior anno finanziario di sempre nel 2020, ma spera che i vaccini Covid-19 e le minori restrizioni di viaggio permettano una leggera ripresa quest’anno. Questo vale anche per la filiale tedesca Vtours nel suo primo anno sotto l’egida del gruppo. L’operatore elvetico ha visto il suo fatturato crollare del 58% a 809 milioni di franchi l’anno scorso a causa del blocco dei viaggi internazionali durante i mesi peggiori della pandemia. Tuttavia, il proprietario, il gruppo di supermercati svizzero Migros, ha coperto le perdite finanziarie e ha fornito fondi sufficienti per rimborsare i clienti per le cancellazioni.
Hotelplan Suisse, in particolare, è stata costretta a tagliare posti di lavoro e a chiudere filiali. Le prenotazioni sono aumentate notevolmente per le vacanze nazionali in Svizzera dopo che il tour operator ha ampliato il suo portafoglio in risposta alla domanda. Tuttavia, questo non è stato sufficiente per assorbire la perdita di fatturato che è scesa a 212 milioni di franchi dai 573 milioni del 2019.
Hotelplan Uk è stata colpita non solo dalla pandemia, ma anche dalle questioni relative alla Brexit. L’offerta di chalet nelle località sciistiche europee è stata ridimensionata per garantire la redditività a lungo termine. Il fatturato di Hotelplan Uk è sceso a 114,5 milioni di sterline dai 235 milioni dell’anno precedente.
Notizie leggermente migliori nel settore delle case vacanza. Dopo un grande impatto all’inizio della pandemia, il gruppo Interhome (che comprende Interhome e Inter Chalet) ha visto aumentare la domanda di prenotazioni domestiche durante l’estate, grazie all’allentamento delle restrizioni di viaggio. Ciò ha permesso di assorbire parzialmente le perdite legate alla pandemia e di limitare la flessione del fatturato a 236,7 milioni di Chf rispetto ai 341,5 milioni di Chf dell’anno precedente.
Per quanto riguarda le prospettive per quest’anno il nuovo ceo di Hotelplan Laura Meyer (che ha sostituito Thomas Stirnimann a inizio anno) ha sottolineato: “A questo punto, è praticamente impossibile fornire una previsione per l’anno commerciale in corso (dal 1° novembre 2020 al 31 ottobre 2021). Uno dei tanti fattori decisivi sarà il successo delle strategie di vaccinazione e le condizioni generali dei viaggi in tutto il mondo”.
Con una nota di ottimismo, il gruppo ha sottolineato: “Ma c’è fame di viaggi, un elemento che si riflette non da ultimo nelle cifre di Interhome Group. Le prenotazioni del fornitore di case vacanza sono attualmente solo leggermente in calo rispetto all’anno precedente. Non appena i viaggi all’estero diventeranno di nuovo accessibili (oltre a quelli interni), l’intero gruppo Hotelplan si aspetta una ripresa del business e non vede l’ora di esaudire tutti i desideri di viaggio dei suoi clienti nei mesi futuri”.