La flessione ha colpito soprattutto Lisbona, Azzorre e Madeira
Il Portogallo ha registrato 26 milioni di pernottamenti nel 2020, una cifra che rappresenta un calo del 63% rispetto all’anno precedente a causa dell’impatto della pandemia. A dirlo l’Istituto Nazionale di Statistica portoghese (Ine), aggiungendo che la crisi sanitaria e le restrizioni di viaggio in tutto il continente hanno colpito il numero di ospiti che ammonta a 10,5 milioni, il 61,3% in meno rispetto al 2019, dati che rappresentano i valori più bassi dal 1984.
La riduzione è stata particolarmente accentuata nei pernottamenti dei non residenti, che ammontano a poco più di 12 milioni (-74,9%), soprattutto a causa delle restrizioni di viaggio imposte nella prima ondata di Coronavirus nella primavera del 2020.
La destinazione ha subito un calo dei viaggiatori dal mercato britannico, il suo bacino principale: prima della pandemia rappresentava un quarto del totale dei turisti che riceve ed è poi crollato del 78,5% nel 2020. Nonostante questo, gli inglesi sono rimasti il principale mercato di origine per il Portogallo, con il 16% del totale dei pernottamenti l’anno scorso.
Seguono il mercato tedesco, con una quota del 14,6%, e quello spagnolo, con il 14,5% del numero totale di turisti, anche se entrambi i Paesi hanno registrato diminuzioni di oltre il 65% rispetto all’anno precedente.
Parte del crollo del turismo portoghese nel 2020 è stato attutito dai pernottamenti dei residenti, che hanno superato quelli dei non residenti per la prima volta dal 1978 e hanno rappresentato il 52,5% del totale. Rispetto al 2019, il loro calo è stato significativamente inferiore a quello degli stranieri, a -35%.
Per aree, il calo dei pernottamenti ha colpito soprattutto Lisbona, con un -71,5%, seguita dagli arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira, con flessioni rispettivamente del 71,2% e del 67,3%. L’Algarve, la cui economia dipende dal turismo, ha registrato un calo leggermente inferiore nei pernottamenti nel 2020 di -63,1%, alleviato solo nel periodo estivo. La regione ha rappresentato il 30% del numero totale di pernottamenti registrati l’anno scorso.