I turisti vogliono vivere l’enogastronomia locale in tutte le sue sfaccettature in base ai propri gusti ed esigenze. “Circa il 50% degli appassionati di viaggi enogastronomici sono onnivori: durante la vacanza vogliono vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti e l’enogastronomia, soddisfa al meglio i loro bisogni. -afferma la docente universitaria Roberta Garibaldi– deve essere da stimolo per le destinazioni per ampliare e arricchire l’offerta, diversificandola e integrandola. Soprattutto in un momento come l’attuale, dove un’attenta pianificazione delle strategie può creare un vantaggio competitivo nei prossimi mesi”.
I profili psico-culinari sono l’insieme di aspettative, gusti ed esigenze personali verso le proposte enogastronomiche in viaggio e nel 43% dei casi si tratta dell’eclettico, ossia chi fa della varietà dell’offerta una prerogativa irrinunciabile nei viaggi.
Gli italiani si mostrano eclettici e l’85% che dichiara di aver partecipato a cinque o più esperienze, a dimostrazione del forte desiderio di scoprire e sperimentare l’enogastronomia locale in tutte le sue sfaccettature. Fra le proposte più popolari figurano, oltre al gustare prodotti tipici, visitare un mercato e il recarsi presso bar e ristoranti storici. Grande interesse suscitano le esperienze di visita ai luoghi di produzione, soprattutto nelle aziende agricole che registrano un tasso di interesse maggiore rispetto alle cantine. Il turismo enogastronomico degli Italiani è principalmente domestico e la ricchezza e varietà del panorama enogastronomico regionale è tale da mettere in secondo piano il desiderio di cucine straniere.
Nel corso del 2020 il turismo enogastronomico ha saputo mantenere la sua capacità attrattiva, poiché il desiderio di scoprire il cibo e la cucina locale è andata rafforzandosi. Durante il lockdown primaverile era cresciuta la quota di tempo dedicata dagli Italiani alla fruizione online di contenuti legati al cibo, specialmente tra i Millennials e la Generazione X, così come il loro desiderio di compiere un viaggio all’aria aperta e di vivere esperienze enogastronomiche alla riapertura dei confini regionali. “Il momento è importante per investire sul turismo enogastronomico, poiché può rappresentare una leva per la ripartenza anche sul mercato domestico- conclude la Garibaldi. Sarà fondamentale per le destinazioni sviluppare una nuova progettualità, favorendo l’innovazione, la digitalizzazione, la diversificazione e l’orientamento alla sostenibilità del comparto”.