Fto lavora all’era post-Covid

Le imprese della filiera dovranno essere “traghettate in un’era post-Covid”. E’ questo il terreno d’azione in cui gli attori della filiera dovranno agire. Fto ne è consapevole. Infatti, “alla luce dello scenario che si sta prefigurando per il 2021” verrà data priorità alle iniziative che consentiranno questo passaggio. Verso un’era post Covid, “che sarà diversa per i cambiamenti nelle abitudini dei viaggiatori e nei modelli di business – afferma il direttore nazionale Gabriele Milani -. Sopravvivenza e ripartenza le due parole d’ordine. Servono sostegni economici congrui e urgenti alle imprese, ma è anche fondamentale disegnare un percorso condiviso per ripartire con le nostre attività”. In tutto ciò innovazione, formazione, presenza sul territorio, sono indicati quali “elementi fondamentali per affrontare le nuove sfide”, cui si aggiungono “sicurezza, affidabilità, professionalità, competenza e rispetto delle regole, il contrasto all’abusivismo e costruire una comunicazione al cliente finale distintiva, che consenta di riprendere quote di mercato di clienti fai-date, o in mano a operatori che non forniscono le stesse tutele”.
Milani non ha dubbi sul fatto che sia “indispensabile lavorare sui progetti per la ripartenza del settore, ed essere coinvolti in quelli previsti dal piano Next Generation Eu”.
Fto ha al timone un nuovo presidente, che è Franco Gattinoni. Alla domanda se si prosegua sulla scia di quanto operato fino adesso, Milani conferma che “la credibilità istituzionale e il peso politico guadagnati in questi anni da Fto rappresentano un’ottima base di partenza per il futuro, nel quale rafforzare il gioco di squadra con le altre associazioni e intensificare il lavoro di rappresentanza associativa a livello politico e istituzionale, mettendo al centro il turismo organizzato”.

Le regionali
Nascono le Fto Regionali. Quali sono i motivi sottesi a questa decisione? La risposta è nel payoff “Sempre più vicini”, “che accompagna la nostra iniziativa di sviluppo regionale. Essere presenti in modo capillare sul territorio significa essere vicini alle persone, anche umanamente – spiega Milani -, sviluppare progetti di incoming cuciti sulle singole realtà, dialogare in modo autorevole con le istituzioni locali e le camere di commercio per l’attuazione di bandi specifici e per la richiesta di contributi a sostegno delle imprese”. A suo dire “non si può pensare di fornire supporto alle agenzie se non si conoscono le esigenze dei territori che, per ovvie ragioni, sono diverse da regione a regione, e addirittura da provincia a provincia”.
Il progetto di regionalizzazione è sempre stato uno degli obiettivi di Fto sin dalla sua nascita, ma per poterlo attuare a pieno la federazione ha avuto bisogno di tempo, “soprattutto nella ricerca delle persone giuste che avessero la voglia di metterci testa e cuore. Il 2020 è stato l’anno che ha accelerato il processo, spinti dagli agenti di viaggi che si sono avvicinati a noi, affidandoci i loro messaggi di rabbia e speranza che abbiamo fatto nostri”. Tutto ciò ha portato a velocizzare la selezione dei referenti. Ad oggi c’è un presidio su tutto il territorio nazionale. Le regionali attive sono 16, “laddove le regioni con minore rappresentanza sono per il momento accorpate, ma stiamo comunque completando la costituzione di 20 regionali per garantire a tutte le realtà di essere adeguatamente rappresentate”.
Quanto all’operatività i referenti regionali, “supportati costantemente da Fto nazionale, hanno il compito di ascoltare quotidianamente i propri associati, dare risposte veloci e puntuali e si fanno portavoce degli interessi delle adv, dialogando con le istituzioni del territorio”.
Le regionali di Fto lavorano in autonomia, rispettando i principi costituitivi della federazione.
Un presidio capillare a livello regionale che vantaggi apporta alla federazione in termini di peso specifico ai tavoli in cui si parla di turismo? Milani spiega che, “come previsto dal titolo V della Costituzione il turismo è di competenza esclusiva delle Regioni. È ai tavoli regionali che si deve riconoscere il valore generato dalla nostra filiera e di cui beneficiano altre categorie di imprese ed il territorio”.
E’ stata anche rafforzata la presenza su scala internazionale, visto che, ad oggi in Ectaa, c’è un delegato Fto su incoming, tour operating, fiscalità, trasporti, “presidiando tutte le principali commissioni che lavorano sul turismo europeo e internazionale”. Adesso, accolta con favore la nascita del ministero del Turismo, le priorità sono “completare il pagamento dei contributi già assegnati, rivedere i criteri di assegnazione e prevedere nuove risorse per il periodo da agosto 2020 in poi”. Non è tutto, c’è anche bisogno di “regole chiare per gli spostamenti dei clienti la prossima estate e dell’apertura di corridoi turistici per tornare a lavorare”.

Stefania Vicini

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