Il modo di pensare le vacanze da parte dei turisti cinesi più giovani, come i millennial e la generazione Z, è cambiato rispetto alla visione dei propri genitori. Sarà sempre più difficile vedere numerose comitive in viaggio, ma più spesso ci saranno viaggiatori individuali alla ricerca di mete divertenti e dove fare esperienza. L’interesse verso l’outdoor, per itinerari legati allo sport e al turismo esperienziale individuale è in crescita, mentre già nel 2019 alcune attività turistiche tematiche come escursionismo, birdwatching, diving, rafting, cicloturismo, enoturismo, musica, wellness rappresentavano il volto meno noto del turismo cinese. Sono alcuni dei tratti salienti emersi da un’analisi condotta da Intarget, società specializzata nella consulenza strategica del marketing digitale. Nata a Pisa nel 2001, la società conta oggi tre ulteriori sedi a Milano, Lugano e Shanghai. I nuovi trend del turismo asiatico dovranno essere tenuti in stretta considerazione dal trade per prepararsi al 2022, quando ci saranno le celebrazioni per il 50esimo anniversario dei rapporti diplomatici tra l’Italia e la Cina, evento slittato in avanti di due anni causa pandemia. “Il boom delle mete di nicchia turistiche in Cina – sostiene Stefano Generali, managing director di Intarget China – coincide con la ricerca di uno stile di vita sano e col desiderio di fare esperienze nuove, originali”.
I trend più evidenti
A trainare questo tipo di turismo sono spesso gli influencer e internet diventa un luogo in cui approfondire e coltivare la curiosità per mete lontane, acuita dal periodo di forzata permanenza in casa. Se internet era utilizzato come solo strumento per prenotare i viaggi e pernottamenti, durante il 2020 e tutt’oggi è diventato un broadcast di contenuti.
“Dai trend del turismo domestico, che è ripreso in Cina a pieno regime – prosegue Generali – notiamo che i traveller cinesi sono sempre più attratti da destinazioni che offrono un’immersione nella cultura locale e, soprattutto dopo le turbolenze del 2020, offrono esperienze nella natura, in ambienti naturali incontaminati: tutte le località che hanno un’offerta variegata, che combina la cultura con il turismo rurale, esperienze sportive, ritiri yoga e centri benessere, possono avere grandi potenzialità”.
L’importanza di vivere vere e proprie esperienze di viaggio, fa sì che la scelta dell’accomodation diventi prioritaria: “Un tempo poteva essere secondaria, ma oggi ha un peso determinante: ne beneficeranno le piccole strutture in grado di offrire esperienze genuine e autentiche, caratterizzate da servizi di qualità e da un design ricercato”.
Sul fatto che in un futuro prossimo l’Italia possa contare su soggiorni più prolungati non è ancora possibile fare previsioni, ma secondo Generali “molto dipenderà dalla capacità attrattiva che il nostro Paese sarà in grado di esercitare nel pubblico cinese e dall’immagine che saprà costruire come meta che offre esperienze uniche e inimitabili. Certamente il modello di turismo di gruppo, dove vengono concentrate località diverse in un unico tour, non è più l’unico modello possibile, anzi è abbastanza distante dai gusti delle nuove generazioni: questo apre uno scenario di opportunità nuove per tutto il sistema turistico del nostro Paese”.
Il ruolo dei social media
I social media hanno avuto un forte impatto su tutto il sistema turistico, in Cina ancor più che altrove. “La chiave – avverte il manager – è saper parlare ai nuovi turisti attraverso una narrativa nuova, che non punti tanto ai monumenti più prestigiosi e ai luoghi turistici per eccellenza, ma che invece stimoli la curiosità verso esperienze uniche, originali. Meglio se raccontate dalla voce diretta di chi quell’esperienza l’ha vissuta e amata. Si deve tener conto che i millennial cinesi sono abituati a documentarsi molto attentamente in rete sulle località che vogliono visitare, presentando grandissima attenzione a commenti e recensioni di influencer ma anche di semplici consumatori. Quindi la voce diretta del consumatore che si può trovare sui social gioca un ruolo determinante nelle scelte di viaggio. Il suggerimento che mi sento di dare alle agenzie di viaggi, è di tenerne conto e imparare ad utilizzare al massimo il potere dei social media”.
Con questo target di clientela, inoltre, viene meno il vincolo linguistico: “L’insegnamento delle lingue straniere, e della lingua inglese in particolare, è ormai da molti anni al centro delle politiche educative cinesi. I giovani viaggiatori cinesi sono sempre più internazionali, nel mindset e nella capacità di comunicare. D’altra parte le grandi città cinesi, che ospitano diverse comunità di espatriati, sono ormai aperte e cosmopolite: i giovani viaggiatori cinesi sono e saranno sempre più aperti all’interazione, anche durante i loro viaggi”.
Le potenzialità
Una delle realtà che secondo il manager di Intarget si sta muovendo con grande attenzione verso i turisti cinesi è la Toscana, “ma credo che tutti i territori italiani da Nord a Sud abbiano grandi potenzialità da mettere in campo”.
Il reperimento di informazioni
Secondo una survey condotta congiuntamente da Ivy United Travel Consulting Agency, China Kanghui Tourism Group e Asia Pacific Tourism Association, nel 2020 il 49,99% dei turisti cinesi raccoglie informazioni sulle future mete turistiche su WeChat, il 17,2% su Youku – un servizio di video hosting cinese di proprietà di Tencent – e su iQIYI – una piattaforma che diffonde contenuti video principalmente di media-lunga durata, con molti contenuti premium, di proprietà di Baidu. Il 14,14% si informa sulla piattaforma di microblogging Weibo. Emerge che su questi principali social media i contenuti, più diffusi e popolari, per comprendere una meta turistica sono i video, seguono le foto e i contenuti che riguardano il cibo e i prodotti tipici, ma non mancano i tour virtuali e la ricerca di informazioni sulla cultura del luogo. In fatto di tempistiche di prenotazioni, dalla ricerca emerge che il 44,22% dei cinesi pianifica con 6 mesi di anticipo le proprie vacanze, “sicuramente influenzato dal fatto che le loro agenzie offrono la totalità del rimborso e la massima flessibilità, rendendo più leggere le decisioni e di facile prenotazione”, conclude Stefano Generali.
Laura Dominici