Greco, Bit: “Per le fiere un futuro ibrido”

“Non è solo una piattaforma digitale, Bit Digital Edition è un concept che applicheremo ai nostri eventi per dare la possibilità agli espositori di presentare la propria offerta con strumenti multimediali e così incontrare il mondo”. A parlare è Simona Greco, direttore manifestazioni di Fiera a Milano che con l’edizione della fiera alle porte annuncia: “Sarà un’applicazione che useremo anche in futuro, le nostre manifestazioni torneranno ad essere fisiche, ma diventeranno ibride”.

Gv: Per la prima volta la Bit si cimenta in una edizione digital con tre canali per incontrare il mercato. Ci può spiegare meglio l’organizzazione?

“Come spiegavo le nostre fiere avranno anche in seguito un’anima in presenza e un’estensione pre e post evento digitale. Questo costituisce un potenziamento del raggio d’azione della manifestazione. E’ in effetti la prima volta che Fiera Milano si cimenta in una fiera digitale ma la decisione è stata presa innanzitutto perché ascoltiamo il mercato e la necessità era quella, sia sul fronte nazionale che internazionale, di avere un momento di business per riaprire relazioni utili agli accordi turistici dei prossimi anni, che saranno soggetti ad un rimodellamento, e presentare l’offerta estate-autunno. Il secondo motivo è stato quello di mantenere l’appuntamento annuale con segento turistico. Sia nel piano industriale di Fiera Milano che in quella della Regione Lombardia l’incoming turistico, anche legato al business travel, è una caratteristica che contraddistingue il nostro Paese in modo importante. Il terzo motivo è quello di aver dato un’accelerata a quello che è il processo di trasformazione digitale, applicando una piattaforma digitale agli eventi ma anche rivedendo le modalità di gestione interne”.

Gv: Come si presenta esattamente questa piattaforma?

“Si tratta di una passerella digitale ricca di suggestioni, video, informazioni, formazione. Sappiamo che questa industria è il desiderata per eccellenza del genere umano. Una volta entrati nel canale di ingresso della fiera digitale, dobbiamo immaginare di avere tre bottoni o ambienti. Il primo Expo Plaza, è un canale interattivo personalizzato per ciascun espositore con video, storie, documenti, link, chat con i visitatori, agende modulabili per dialogare con l’interlocutore presentando la propria proposta, linkata con motori di ricerca e social. Per ogni espositori ci sarà un’esplosione di informazioni in varie modalità che daranno una overview incredibile dell’operatore o della destinazione e questi contenuti si autopopoleranno attingendo dalla rete. La seconda area, BitTalks, includa una novantina di incontri appositamente creati per servire diversi canali di distribuzione o acquisto e sono segmentati per tema. Si potranno avere anteprime, novità, tendenze, visione degli scenari futuri, formazione e informazione a disposizione del mondo business. Alcuni appuntamenti, come la sezione Bit Special Talks, avranno un taglio culturale e vedranno la partecipazione di filosofi, pensatori, architetti e esponenti della cultura pop, che analizzeranno scenari di domani e dopodomani. Le tematiche dei 90 talk riguarderanno training, vendite dirette con consigli pratici, nuovi metodi per relazionarsi con i clienti delle agenzie solo per citare alcuni appetizer. Tra i temi, quello della technology innovation, l’importanza di usare i canali social, l’uso del cloud e dei nuovi social media come TikTok senza trascurare il segmento che lo segue, le nuove frontiere del digital marketing. Gli hot topic sono gli argomenti caldi, di attualità del momento e poi ci sarà il tema dell’importanza del turismo sui percorsi enogastronomici, che è un punto di forza dell’Italia e a volte si fa fatica a riconoscerne la potenza di fuoco. Infine la terza aerea è dedicata al mondo business: Bit Community è la piattaforma nella piattaforma per far incontrare in modo pragmatico domanda e offerta, in una sorta di club privé. Ad oggi sono stati organizzati 7mila appuntamenti e si incontreranno 600 buyer provenienti da tutto il mondo con una ripartizione importante su medio e lungo raggio”.

Gv: Che tipo di riscontro avete registrato da parte dei partner e degli espositori virtuali nazionali e stranieri?

“La premessa importante è che è stata raddoppiata la durata dell’evento, con tre giornate, dal  9 all’11 maggio dedicate al b2b e altre tre, dal 12 a 14, previste per il consumatore finale, in modo da consentire agli espositori di avere giornate dedicate e focalizzate per rispondere alle domande e alle sollecitazioni di mercato con un organico adeguato. La piattaforma resterà attiva fino al primo settembre. La sua qualità e ampiezza è stata considerata di interesse anche per la Rai che ha dato il suo patrocinio, ritenendolo un progetto qualitativamente di valore. Le destinazioni sono 1500 con ingressi importanti. Il mondo del travel ha ben accettato questa proposta e ha compreso l’importanza di utilizzo della proposta. Tute le regioni italiane saranno presente, con tante città che si presenteranno in modo indipendente rispetto alla regione. Saranno presenti diversi Enti del turismo internazionale, dalle mete tradizionali del corto e medio raggio fino alle destinazioni di lungo raggio. Per l’alberghiero avremo gruppi di primo piano come Accor, Best Western, Marriott o Meliá, ma anche alberghi diffusi, bed and breakfst, mentre il mondo del tour operating è rappresentato dal Gruppo Alpitour, Uvet, Gattinoni, Valtur-Nicolaus e tanti altri, così come importanti vettori e società aeroportuali hanno confermato la propria presenza”.

Gv: Pensate di cambiare data alla prossima edizione di Bit o resterà in programma per febbraio 2022?

“Resterà in calendario a febbraio. La piattaforma digitale attuale, come dicevo, continuerà a vivere e avrà una parte editoriale di aggiornamento, ma nel frattempo inizieremo a preparare l’edizione 2022 con una versione nuova che sarà prevista anche in presenza”.

Gv: Quali i principali trend di mercato che ha intercettato?

“Si assiste al rafforzarsi di due grandi filoni: da un lato il sogno della meta di lungo raggio, caraibica, sempre presente nei desiderata dei turisti, e dall’altro un turismo di prossimità. Il sogno di una destinazione lontana, alla luce dei progressi sanitari a cui stiamo assistendo in questi giorni, diventerà presto realtà, ma la tendenza della scoperta della prossimità e dell’iper-prossimità non finirà con la fine della pandemia. Negli ultimi anni abbiamo avuto un atteggiamento miope per ciò che abbiamo intorno e invece quest’anno ci ha reso più curiosi di scoprire il proprio territorio, l’importanza della vacanza all’aria aperta a piedi o in bici nelle vicinanze. In questo senso l’Italia sta sviluppando molte proposte. Continuerà quindi la valorizzazione dei piccoli borghi, con un pubblico non più solo di nicchia, saranno premiati alberghi diffusi, cammini esplorati in bici, in moto o a piedi. Il 2021 e anche i prossimi anni rappresenteranno ottime chance per mantenere il focus sul turismo di prossimità. I territori dovranno tenere viva questa caratteristica in grado di destagionalizzare le presenze”.

Laura Dominici

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