Le due anime della montagna

La montagna ha due anime, una estiva e una invernale, insieme compongono la sua storia. La montagna è una creatura delicata, forte, complessa, ricca, in alcuni Paesi sacra e sempre inviolabile. Per saperla raccontare bene, prima bisogna conoscerla e comprenderla. Scoprirla. Solo dopo si può pensare di divulgarla sotto forma di viaggio, vacanza, cultura.
Graziano Debellini, presidente di TH Resorts, questa storia la conosce molto bene e la ama, come ama la montagna e le sue due anime, che ha saputo interpretare con una intuizione avuta qualche anno fa.

Quella di TH Resorts è una storia nata a metà degli anni ’70, che lo ha portato ad avere oggi un portfolio di circa 1.800 camere. “Siamo partiti focalizzati sulla montagna”, racconta con orgoglio il presidente, precisamente “la nostra storia nasce dall’estate in montagna”. Questa è stata la sua intuizione, comprendere subito che la montagna estiva è differente da quella invernale. “In questo periodo ci siamo accorti che molti non sanno cosa sia la montagna”. C’è una corrente di pensiero, che Debellini chiama “cultura astratta superficiale”, che pensa sia “invasa dagli impianti sciistici e che sia da riportare al naturalismo, ma non è così – afferma -, certo ci sono gli impianti, che a volte sono anche invasivi, ma si deve tener conto che si vive in paesi piccolissimi e che attorno agli impianti e agli alberghi spesso c’è l’unica economia che esiste e comunque la vita ha degli elementi naturali imparagonabili. Temo che non si sia compreso cosa sia il bene della montagna”, afferma con garbo. Un aspetto, che, a suo dire, si deve focalizzare meglio. Lo dice come spunto, come suggerimento.

Perché TH è partito proprio dall’estate in montagna? “Perché a un certo punto sopra i 1.400 metri la montagna è andata in crisi, la gente andava d’inverno a sciare e d’estate al mare, pertanto la stagione si è rimpicciolita rispetto alla tradizione degli anni ‘50 e ’60. In questa debolezza – spiega Debellini – abbiamo avuto l’intuizione partendo da qualche casa per ferie, qualche rifugio tra l’Adamello e la Val di Sole”. La sua capacità è stata quella di comprendere che c’era “questo cambiamento e in pochi anni diventiamo leader italiano della montagna d’estate, proponendo destinazioni nuove come Madonna di Campiglio, Corvara, la Valle d’Aosta. Abbiamo compreso che la montagna estiva ha un appeal importante per il mondo associativo. Bisogna sapere che d’estate la montagna è sociale, è fatta di cordate, di cori alpini, di gente che sta assieme, mentre d’inverno è più individualista”.

Le sue due anime fanno parte di una storia in cui TH ha cercato di scoprirne i valori e le fasce diverse di clientela corrispondenti. “Così abbiamo costruito un prodotto estate montagna, che potesse accogliere la tradizione associativa, dal Cai ai gruppi del mondo cattolico, è stato un investimento sulla fascia giovanile, poi delle famiglie che poi abbiamo ritrovato sullo sci”. Solo comprendendo le due stagioni si comprende che l’offerta è molto vasta, un aspetto che si deve tenere presente quando si costruisce il prodotto. Per esempio visto che l’estate è una stagione più corta, TH ne ha fatto una “palestra di formazione per i giovani, abbiamo creato sulla montagna d’estate una scuola per avvicinare anche le classi più deboli dal punto di vista del reddito, perché la scoprano”.

La montagna o il modo di viverla è sempre in fermento. Per esempio il manager osserva che le aziende che lavorano sulla montagna stanno crescendo, in particolare quelle che mettono in relazione “i valori della montagna con gli aspetti tecnici”. A suo dire “c’è un laboratorio aperto di rinnovamento del prodotto“, però ciò che si deve fare è mantenere l’attenzione sempre concentrata sul cliente, bisogna partire da lui “e non dall’idea tradizionale che abbiamo del cliente, ma portare avanti un lavoro di relazione e verifica più ampio sulla sua soddisfazione. Bisogna creare un rapporto più diretto tra cliente e montagna“, facendo leva anche su una nuova figura, quella che lui chiama “mountain coach“, che accompagna a scoprire le varie esperienze che si possono vivere in montagna. Perchè la montagna sa anche rinnovarsi.

Stefania Vicini

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