I viaggi di gruppo non sono spariti

I viaggi di gruppo al tempo del Covid-19 si possono fare. Certo, in estrema sicurezza e rispettando le normative. E questo perché il desiderio di tornare a viaggiare “è molto forte, anche per i viaggi di gruppo. Non è vero che i clienti si sono allontanati, anzi. Registriamo una richiesta in questo senso anche da parte di chi abitualmente non li faceva”. Ad affermarlo è Arianna Pradella, direttore commerciale di Caldana Europe Travel e di Utat Viaggi Tour Operator. Certo la consapevolezza del cliente “è aumentata: sono quindi fondamentali le rassicurazioni in merito alle modalità di viaggio e ai protocolli applicati, ed è preponderante la scelta di affidarsi ad operatori esperti che siano in grado di fornire tutte queste rassicurazioni e di garantire gli interventi necessari in caso di problemi”.

Le misure adottate

Nel caso dell’operatore si stanno utilizzando gli stessi protocolli sperimentati la scorsa estate, il che vuol dire “riempimento dei pullman dimezzato con distanziamento a bordo a meno che non si viaggi con un congiunto, utilizzo delle mascherine, misurazione della temperatura a inizio giornata, utilizzo di auricolari per le visite guidate così da evitare di dover stare troppo vicino alla guida, utilizzo di alberghi che rispettano in modo molto scrupoloso tutte le norme previste sia durante le cene sia nelle sale comuni”. Poi si conta sulla presenza a bordo “del nostro accompagnatore, che rappresenta il nostro occhio vigile che tutto venga fatto secondo le indicazioni. Per i nostri clienti si traduce in tranquillità e serenità durante il loro viaggio”, sottolinea la manager.

Un’altra questione a cui fa riferimento Pradella riguarda la necessità di facilitare il decision-making da parte del cliente, cioè “la scelta di prenotare deve essere agevolata in ogni modo e per far questo includiamo una serie di coperture assicurative e nostre interne che salvaguardano il cliente sia prima della partenza sia durante il viaggio”.

Il solo tour

Quella dei viaggi di gruppo è una formula che riesce comunque a trovare nuovamente il suo spazio o è più semplice rispondere alla domanda degli individuali? La manager spiega che alla formula tradizionale “tutto bus” avevano già aggiunto da qualche anno la formula “Solo tour”, che aveva visto un incremento nella domanda, “per la verità, già prima del Covid e che ha visto in questa fase post Covid riconferma della tendenza”. La motivazione la si può rintracciare nel fatto che “questa combinazione è la più duttile e permette di raggiungere la destinazione del tour come si preferisce: in volo, in treno, con auto personale o a noleggio”. C’è anche la possibilità di effettuare il tour con la propria auto.

Dal 2020 al 2021

Inutile dire che la pandemia, lo scorso anno, ha inciso pesantemente, “come per tutti noi di questo settore, che viviamo un flusso stagionale delle vendite che sarebbe dovuto partire proprio ai primi di marzo, quando tutto è cominciato. Eravamo pronti ed attrezzati ad affrontare la stagione, con cataloghi stampati e in distribuzione, e tutto si è fermato”. Nonostante ciò, l’operatore è riuscito ad effettuare comunque “una sessantina di tour dallo scorso luglio ad ottobre, principalmente in Italia, ma non solo”. Inoltre, ha cercato di utilizzare questi mesi di fermo “per rivedere ed ottimizzare alcuni processi interni per prepararci, sia a livello di contenuti e di prodotto, sia a livello di flussi di lavoro, alla grande sfida che ci attende quando il turismo organizzato ripartirà. E siamo ormai molto vicini, visto che già dalla fine di questo mese riprenderanno le nostre partenze in Italia”. Caldana Europe Travel è pronto a ripartire dal 27 maggio con i tour in Italia e dal 15 giugno anche con i tour in Europa.
La voglia di viaggiare non manca, oramai è un dato di fatto, però qual è lo stato dell’arte di richieste e prenotazioni? Come attesta Pradella c’è “un grande e rinnovato interesse per l’Italia in tutte le sue declinazioni”, il che non stupisce più di tanto. Dal canto suo il Belpaese “era, già prima del Covid, la seconda destinazione per fatturato dopo la Francia del nostro brand Caldana Europe Travel, quindi nulla è stato improvvisato. Anzi, si è fatto leva su tutta l’esperienza che abbiamo in azienda su questo prodotto per allargare l’offerta”. Quest’anno sono proposti più di 40 diversi itinerari in Italia, all’insegna di cultura, esperienzialità, autenticità.
E’ riproposta anche la scelta di tour sull’Europa, 70, “augurandoci di poter presto ripartire, magari già dal prossimo mese. Abbiamo già diverse prenotazioni per l’estate anche sull’Europa”.

La programmazione diventa dinamica

Tra le scelte fatte quella di non stampare il catalogo “perché mai come quest’anno era fondamentale avere una programmazione dinamica, da poter continuamente rivedere ed implementare, in base agli eventi, e a come la lotta al Covid sarebbe evoluta”. Ovviamente preparare un catalogo “a inizio anno da distribuire a febbraio come tradizionalmente è sempre stato fatto, avrebbe voluto dire che adesso le agenzie avrebbero avuto in mano una programmazione in parte invalidata dagli eventi, o comunque non espressa al suo massimo potenziale in base all’attualità”. Ed è così che alla brochure cartacea subentra “una versione sfogliabile online del nostro catalogo storico Viaggi Guidati Special (32° edizione quest’anno), che consente alle agenzie di mostrare anche il pdf singolo al cliente. Stiamo stampando delle locandine con un pieghevole riepilogativo, che faremo avere alle agenzie tramite posta come rafforzativo e reminder”.

Il parere delle adv

Qual è il sentiment manifestato dal canale agenziale? La testimonianza raccolta dai commerciali in house e da quelli sul territorio è che c’è “una gran voglia di fare, una grande resilienza da parte della maggior parte degli agenti, ognuno cerca di intercettare i bisogni dei propri clienti e di capire se questi sono cambiati oppure no”. La manager parla di “grande collaborazione, grande sinergia. A tratti anche un pò di timore, ma solo a tratti”.
Quanto ai nuovi progetti è difficile fare “grandi pianificazioni in questa fase in cui l’attualità evolve di giorno in giorno e determina ciò che potremo o non potremo fare. Confidiamo di poter fare una buona stagione, migliore dell’estate 2020 anche se non ai livelli del 2019, e cercheremo di essere più allertati possibile nel recepire le necessità e gli spazi che si potranno creare in corso di stagione, andando ad incrementare il nostro prodotto via via, come abbiamo fatto la scorsa estate”.
Si resta in attesa della ripresa dei viaggi in Europa, nel frattempo, però, il t.o. comincia a lavorare per la stagione invernale, “anzi ci stiamo già lavorando, augurandoci che la lunga astinenza da viaggi porti ad un allungamento della stagione estiva con una lunga coda che entri nell’autunno e perché no nell’inverno. Anche la destagionalizzazione è da sempre una sfida che ora va presa in mano”.

Stefania Vicini

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